Ingv e Arpa, foglie e licheni per monitoraggio qualità dell`aria Hanno proprietà magnetiche

Roma, 23 lug. (askanews) – Un team di ricercatori dellIstituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dell
Agenzia
Regionale per la Protezione Ambientale della Regione Lazio (Arpa
Lazio) ha analizzato i licheni campionati a Roma nel 2017 in via
di Salone, una zona caratterizzata da molteplici sorgenti di
inquinamento atmosferico, tra cui frequenti combustioni abusive
all`aperto. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science of the
Total Environment del gruppo Elsevier, ha evidenziato le
proprietà dei licheni in qualità di recettori e accumulatori di
polveri sottili.

“Le polveri sottili”, spiega il tecnologo dell’Ingv Aldo Winkler,
“sono costituite da sostanze micrometriche sospese in aria,
presenti in atmosfera per cause naturali o antropiche. Di solito,
quando si parla di particolato sottile, ci si riferisce al
cosiddetto PM10, costituito da particelle dal diametro uguale o
inferiore a 10 millesimi di millimetro. Oggi si presta attenzione
a polveri di dimensioni ancora minori, il PM2.5, e persino
nanometriche, le più pericolose. In questo studio sono stati
analizzati licheni autoctoni e trapiantati nella zona studiata
interpretandoli – appunto – come recettori e accumulatori di PM”.

Considerando limpatto di queste particelle sulla salute e sul
benessere della popolazione, negli ultimi anni si sono diffuse
metodologie innovative di ricerca e analisi sul PM, tra cui
quelle utilizzate in questo studio, che sono complementari
all
utilizzo delle centraline.

“Il PM può comprendere una frazione magnetica derivante da
processi di combustione – per esempio nel caso di emissioni
industriali e veicolari – e di abrasione, come per i freni e le
rotaie”, prosegue l’esperto. “Il biomonitoraggio con metodi
magnetici consiste nel considerare foglie e licheni come
collettori di particolato atmosferico che ne modifica
sensibilmente le proprietà magnetiche, fornendo così una rapida
indicazione dellinquinamento atmosferico da polveri sottili e
consentendo la differenziazione tra PM derivante da sorgenti
naturali da quello derivante da sorgenti antropiche. Il confronto
tra proprietà magnetiche, analisi chimiche e osservazioni al
microscopio elettronico" prosegue Aldo Winkler, "ha permesso di
delineare, nei licheni campionati, l
importante accumulo di
particolati magnetici micrometrici, a livello compositivo simili
alla magnetite, legati alla presenza di metalli pesanti quali
rame, zinco, nichel, cromo e piombo. Questi risultati ribadiscono
lelevato grado di antropizzazione della zona studiata,
caratterizzata da molteplici sorgenti di inquinamento", conclude
l
esperto.

Le misurazioni di magnetismo ambientale, effettuate presso il
Laboratorio di Paleomagnetismo dellINGV, sono rapide e a costi
contenuti; in ambito urbano, focalizzando l
interesse sul
traffico, le ricerche proseguono in collaborazione con il
Dipartimento di Biologia Ambientale dell`¡¡¡¡¡Università degli
Studi di Roma Sapienza, relazionando le misurazioni magnetiche ai
tratti funzionali delle foglie di leccio campionate in aree
urbane soggette a intenso traffico veicolare.

Ambiente/Ingv e Arpa, foglie e licheni per monitoraggio qualità dell’aria

(fonte foto: askanews.it)

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