CONSUMI: RECORD AL RISTORANTE, SPESI 85 MLD NEL 2018

(9Colonne) Roma, 16 gen – E’ record nel 2018 per la spesa in pranzi e cene fuori casa che sale al massimo storico di 85 miliardi di euro, pari al 35% del totale dei consumi alimentari degli italiani. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti divulgata in occasione della firma a Roma dello storico accordo con la Federazione Italiana Cuochi (Fic), sottoscritto dai presidenti Ettore Prandini e Rocco Pozzulo, che prevede una serie di iniziative congiunte per la promozione dei prodotti alimentari e della cucina 100% Made in Italy. Quasi un italiano su quattro (22,3%) nel 2018 ha mangiato fuori almeno una volta a settimana secondo l’analisi Coldiretti su dati Censis dalla quale si evidenzia peraltro che i giovani e i laureati sono i più assidui clienti dei servizi di ristorazione con il 33,8% che li frequenta almeno una volta a settimana, rispetto al 25,6% degli italiani tra i 35 e i 64 anni e il 6,7% degli over 65.
Il requisito più richiesto – continua Coldiretti – è l’italianità del prodotto alimentare, indicato dal 44% degli italiani come la caratteristica più importante al momento della scelta dei cibi, mentre Il 35,2% indica la tracciabilità che consente di verificare il rispetto di sicurezza, genuinità e salubrità dei prodotti. Aspetti che non a caso sono al centro del protocollo d’intesa sottoscritto da Coldiretti e Federazione Italiana Cuochi, a partire dalla promozione dell’indicazione dell’origine dei prodotti agricoli nei menù dei ristoranti italiani e delle mense pubbliche, valorizzando il vero made in Italy agroalimentare e combattendo insieme la diffusione dell’Italian sounding in Italia e all’estero. Un ulteriore obiettivo è quello – continuano Coldiretti e Fic – di promuovere la qualificazione delle mense scolastiche e ospedaliere attraverso l’utilizzo di prodotti del territorio e del vero made in Italy agroalimentare. Per fare ciò occorre privilegiare negli appalti i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni.

Da qui l’impegno ad incentivare percorsi formativi per gli operatori dei rispettivi settori incrementando l’impiego, la consapevolezza e l’accurata conoscenza delle proprietà dei prodotti agricoli in ambito ristorativo e più in generale nelle preparazioni alimentari. Ma l’accordo Coldiretti-Fic vuole anche promuovere l’educazione alimentare delle famiglie italiane attraverso una campagna nazionale da realizzare nelle scuole dell’intero Paese, anche per rispondere alle crescenti esigenze del consumatore ed al cambiamento degli stili di vita, fornendo una più diretta e puntuale comunicazione ed informazione ad utenti e consumatori al fine di
renderne consapevoli le scelte. Specifiche iniziative saranno poi rivolte ad incentivare l’imprenditoria giovanile nella filiera agroalimentare e enogastronomica italiana che nella convinzione comune sono diventati settori capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Un ulteriore impegno – concludono Coldiretti e Fic – è quello di promuovere iniziative utili a diffondere l’informazione, l’identificazione, l’origine e la conoscenza dei prodotti agroalimentari favorendo la loro classificazione e valorizzazione lungo la filiera, per consentirne la rintracciabilità e trasparenza nel
mercato di riferimento nonché la diffusione con particolare riguardo all’offerta di quelle tipiche e locali, anche attraverso la rete delle attività o delle strutture ristorative.

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