Associazione Il Ponte: spettacolo teatrale “il malato immaginario” – sabato 20 maggio ore 20.30

Sabato 20 maggio 2017 alle ore 20.30, a Roma presso il Teatro Italia, l’Associazione il Ponte presenterà lo spettacolo teatrale della compagnia Katazum

 “Il malato immaginario”

regia di Gabriella Pratico’, aiuto regia e adattamento testi Gigi Palla, Coordinatrice del progetto e coreografie di Cinzia Franchi, scene e costumi di Santuzza Calì

PRESENTAZIONE:

Il Malato immaginario è l’ultima commedia scritta da Molière. Si tratta per la precisione di una comedie-ballet, un genere ibrido che inframmezza scene drammatiche con intermezzi danzati: un classico che meglio non potrebbe prestarsi alle esigenze del percorso dei ragazzi della compagnia Katazum, la quale, ormai da tanti anni, porta avanti il suo progetto di formazione teatrale e coreutica, e che ormai appare matura per cimentarsi con un classico del teatro, qual è questa celeberrima commedia di Molière.
Abbiamo scelto, in questa nostra elaborazione, di mantenere la maggior fede possibile al testo originale, magari riducendolo allo scheletro drammaturgico, ma non modificandolo, come spesso accade (e giustamente) in queste circostanze, con l’obiettivo di modellare “il copione” sulle facoltà espressive degli attori di Katazum.
Questa volta sono stati i ragazzi ad andare incontro al testo e non il testo incontro a loro: con fatica, con difficoltà, con un risultato che, se forse presterà il fianco alle esigenze di immediatezza dell’impatto comico (si tratta pur sempre di un testo di quasi trecentocinquant’anni fa!), dall’altra lascerà sorpresi per la competenza e l’autonomia che ormai i ragazzi hanno maturato sulla scena.
Anche gli intermezzi hanno risposto ad un’esigenza quasi filologica, avendo scelto di far cimentare i ragazzi con stili della classicità musicale (minuetti e sarabande): nelle parti drammatiche che li introducono si è lavorato sull’improvvisazione delle situazioni, queste sì riscritte perché fossero ancora di più connesse alla vicenda di Argante, della sua immaginaria malattia, dei dottori e di quanto gli ruota intorno nel corso dei tre atti di cui si compone la pièce, e nei quali tutti gli attori sono riusciti comunque a ritagliarsi un proprio spazio.

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