“Mamma Roma e i suoi figli migliori” – intervista a Paolo Masini

“Mamma Roma e i suoi figli migliori” è il concorso lanciato a Roma e che si concluderà il 21 aprile 2017 presso l’aula magna della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre (ex Mattatoio di Testaccio). L’evento è realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, con la Camera di Commercio di Roma, l’Ufficio per la coesione territoriale della Presidenza del Consiglio, la Regione Lazio, Roma Capitale, il Municipio Roma I, l’Unar e l’università degli studi Roma Tre.

Alessandra Bonifazi, per Lazio Sociale, ha intervistato il dott. Paolo Masini, Consigliere del MiBACT, già Assessore alla Scuola, Politiche giovanili, Partecipazione, Memoria e Dialogo Interreligioso di Roma Capitale, nonché Assessore allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale.

 Come nasce l’iniziativa di Mamma Roma e i suoi figli migliori?

Nasce dall’iniziativa di chi come me ha competenza di volontariato e di amministratore locale, da persone che si sono incontrate e hanno detto ma “perché non riconoscere coloro fanno del bene a questa città”; ha lo stesso approccio del Premio Monteverde Pasolini di cui mi sono occupato anni fa. In questo caso vogliamo premiare dai singoli cittadini, che magari sotto casa puliscono il giardinetto, alle associazioni che fanno un lavoro enorme. A questo vale la mia esperienza di amministratore,  per governare una città importante ma complicata come Roma c’è bisogno dell’aiuto di tutti , cioè che tutti vadano nella stessa direzione,  almeno quelli che la pensano nella maniera sana.

Questo premio ha vari temi: uno, è appunto quello dei singoli cittadini e  delle associazioni, di coloro che fanno del decoro la propria missione; così come pulire, penso alla grande iniziativa di Retake , una delle migliori iniziative degli ultimi anni in questa città; poi c’è tutta la tematica riguardante la responsabilità sociale di impresa, si può far del bene a questa città anche con il ruolo di imprenditore. Pertanto quali sono le aziende più sane che reinvestono per la città, che fanno del bene ai propri dipendenti? tra l’altro, ci ha contattato di recente un imprenditore che avendo triplicato i propri introiti in un anno ha raddoppiato lo stipendio dei propri dipendenti . Perché quindi non premiare questo imprenditore?

Poi c’è tutta l’altra questione della formazione, delle scuole; quando ero Assessore alla Scuola di Roma Capitale, si è tentato di lavorare molto in questa direzione anche grazie alla nuova legge sull’alternanza scuola-lavoro ; tantissime sono le buone pratiche di alternanza scuola-lavoro e stanno facendo del bene ai ragazzi, anche come Ministero dei Beni Culturali abbiamo fatto un progetto molto importante firmando un accordo con l’Ufficio scolastico regionale,  con tantissimi presidi che sono impegnati e anche tante aziende, così stanno facendo la CNA, la Camera di Commercio; non a caso in giuria c’è anche Gildo De Angelis che è il Direttore  dell’Ufficio scolastico regionale Miur; e poi c’è il tema dello sport  e del benessere, il tema della solidarietà e dell’integrazione.

Pertanto si può aderire in vari settori che sono:  Roma cresce bene, legato alle tematiche  della scuola e territorio; Roma ti voglio bene, le buone pratiche per i beni comuni della città; Roma accoglie bene, riguardante il tema dell’integrazione;  Roma parla bene,  relativo al tema  della comunicazione , Roma innova bene che riguarda tutto il settore dell’innovazione , delle app ; infine, Roma si muove bene, riguardante lo sport ed il benessere fisico.

Mi fa piacere che molte delle realtà che stanno partecipando sono anche frutto di percorsi già avviati da amministratore locale.  Tanti semi che abbiamo piantato nel tempo sono diventate cose stabili per questa città, anche la soddisfazione della squadra messa su per ragionare di impostare Roma in un’altra maniera , quella che io definisco un’altra idea di città , quella della città comunità ; idea che non ci ha mai abbandonato, in nessun momento del nostro agire amministrativo .

Pertanto “Mamma Roma e i suoi figli migliori” vuole essere proprio il riconoscimento a tutto questo, riconoscimento che può essere sia economico sia in beni e servizi. Infatti, i vincitori riceveranno premi in beni, servizi o denaro messi a disposizione dai partners o dagli sponsor dell’evento.

Qual è il messaggio che si vuol e far veicolare con l’iniziativa?

Oltre a quanto già detto, il messaggio che si vuole far arrivare al territorio è quello dell’ottimismo. Il problema di questa società, non solo italiana, è che i telegiornali trasmettono soltanto  notizie negative; invece esistono tante notizie positive , noi faremo anche un Tg positivo per parlare delle buone pratiche che girano in questa città e non solo; questo è lo spirito , far capire che si può essere ottimisti , che c’è una via di uscita dal tunnel , che si può essere utili alla società  e non bisogna stare alla finestra , che è la cosa peggiore .

Perché è stato scelto il 21 aprile come giorno dell’evento finale?

L’evento finale non poteva essere il 21 aprile, il natale di Roma, perché appunto l’iniziativa si chiama Mamma Roma, una idea molto pasoliniana , che si svolge in un luogo importante di Roma, che è il quartiere Testaccio, in collaborazione con una delle Università più illuminate di Roma, quella di Roma Tre, che è molto avanti come radicamento sulla città, non a caso due dei nostri membri di giuria è sia Mario Panizza, il Rettore dell’Università Roma Tre, sia Salvatore Monni che è colui che ha realizzato #mappaRoma, che sarà uno strumento utilissimo per mappare tutte le varie realtà presenti in questa città

 Secondo Lei, perché il Terzo Settore ha difficoltà nel comunicare le sue buone pratiche? Perché non riesce a valorizzare tanta ricchezza?

Da una parte, a volte, il Terzo Settore  è timido, esiste il pensiero che capisco da cattolico che è quello che le cose belle si fanno e basta, non si dicono in giro; tuttavia, viviamo in un momento in cui è bene dirle  perché nel Terzo Settore non si è  tutti uguali. La cosa peggiore,  e lo dico da persona che ha amministrato la cosa pubblica , è pensare che si è tutti uguali, non è vero, in nessun settore si è tutti uguali. C’è una frase alla quale sono molto legato, che l’hanno detta in varie forme Madre Teresa, Martin Luther King e Mandela, “qualsiasi cosa voi scegliate di fare nella vita siate il meglio”, così anche fare  lo spazzino lo devi fare con la stessa passione con cui Mozart suonava, e quando un cittadino passa dice “ guarda quello spazzino pulisce la strada così bene come Mozart suonerebbe il pianoforte”. Questo è il trucco, che ognuno dalla propria postazione faccia il meglio; certo, poi ci sono settori, e penso a chi governa la cosa pubblica, a chi lavora nella sanità, a chi è nella formazione , nell’informazione, ci sono delle missioni per le quali dare il meglio vale un po’ di più. Ed è questo che vogliamo sottolineare con il premio .

Dall’altra parte, il Terzo settore a volte ha il problema del genere umano , vive un po’ la parcellizzazione , l’individualismo, il fatto di apparire, pertanto, si dice “l’ho fatto io e non l’hai fatto te”; cosa ridicola rispetto alla situazione drammatica che stiamo vivendo , non è più il tempo dell’individualismo, è il tempo di uscire da questa situazione drammatica, pertanto occorre rimettere insieme le forze sane; credo che la giornata del 21 aprile sia giornata utile per parlare bene di tutto questo , e  anche per esportare buone pratiche ; così come  noi lo abbiamo fatto quando ero Assessore capitolino in occasione dell’iniziativa “l’Alveare”, il coworking  per neo mamme e neo papà, in una periferia di Roma, due giorni dopo ci hanno contattato da Milano e anche lì hanno realizzato il progetto; questo serve, non bisogna essere gelosi delle proprie attività, progetti, iniziative,  anzi occorre metterle a disposizione.

Cosa dovrebbero fare le Istituzioni perché si dia risalto e valore al mondo del Terzo settore?

Prima di tutto occorre non mettere il bastone tra le ruote a chi vuol fare del bene , purtroppo questo è uno sport sul quale le amministrazioni spesso hanno la laurea.

Le Istituzioni dovrebbero mettersi a disposizione, quello che abbiamo cercato di fare quando governavamo questa città. Così come fu fatto con il nuovo regolamento insieme al Labsus ; anzi ringrazio, il responsabile nazionale di Labsus, Gregorio Arena, col quale abbiamo fatto un percorso insieme per fare la prima delibera a Roma, una delibera  che parte da quella di bologna ma che va oltre , la supera, e che riguarda la partecipazione attiva dei cittadini. I Comitati devono avere gli strumenti, ai singoli cittadini che vogliono fare del bene alla città almeno diamo gli strumenti  affinché lo possono fare.

Pochi giorni fa mi ha contattato un signore anziano che ha riferito che mentre stava pulendo il giardino pubblico sotto casa, è arrivata la Polizia Municipale e gli hanno fatto la multa . Non può avvenire questo. Pertanto un Amministrazione dovrebbe dare, quella che una persona meravigliosa come Mariella Gramaglia definiva la “cassetta degli attrezzi; occorre mettere a disposizione almeno la cassetta degli attrezzi; è importante almeno premiarli, riconoscerli, coccolarli e non farli stare in pena ma ringraziarli.

 Nella ideazione di questo premio quanto ha influito la sua esperienza di Assessore di Roma Capitale?

Abbastanza  perché ho sempre avuto questo pensiero del riconoscimento, ripeto, perché non sono tutti uguali; inoltre ha influito nei rapporti e conoscenze, nel far capire che l’iniziativa è  una cosa credibile, non ci sono trucchi e che dietro c’è gente seria che ci ha messo mano, sia per l’adesione delle Associazioni,  delle diverse realtà, sia per la giuria . Infatti, c’è una bella giuria composta, tra gli altri,da Rebecca Spitzmiller – Retake; Ascanio Celestini; Lorenzo Tagliavanti , Presidente Camera di Commercio di Roma; Mario Panizza, Rettore Roma Tre; Gildo De Angelis, Direttore Ufficio scolastico regionale Miur; Catia Tomassetti, Presidente di Acea Spa, che interpreta il suo ruolo in questa maniera, realizzando una serie di progetti interessanti anche per la città; Maurizio Saggion, Direttore della Fondazione Roma Solidale; Rossella Santilli, una bravissima giornalista del tg3  che tutti i giorni ci parla dei problemi di Roma e del Lazio e pertanto non potevano non chiederle di starci dentro; Alvaro Moretti, Direttore del quotidiano “Leggo”; Salvatore Monni – #mapparoma; Erminia Manfredi, la moglie di Nino Manfredi e persona fantastica su questi temi; Mohamed Tailmou, Portavoce di rete G2; Luisa Arezzo – Scuole di Roma; Stefano Baldolini – Huffington Post Italia; Massimo Vallati – Radio Impegno; Alberto Versace, nel suo ruolo istituzionale perché è Responsabile dell’Agenzia per la Coesione Territoriale della Presidenza del Consiglio; Valerio Piccioni, giornalista sportivo.

Sono presenti tutti i settori coinvolti dal premio, persone per bene sulle quali non c’è nulla da dire, ognuno con una bella storia personale, persone della società civile e persone istituzionali perché se ne esce da questa situazione di crisi solo mettendo insieme la parte migliore di Roma.

 Una proposta per rilanciare la città di Roma, perché sia più sociale e solidale

Occorrono Premi come questi , è necessario diffondere realtà come queste, smettere con questa delibera capitolina folle che caccia fuori le realtà sane della città; dovremmo pagarle, premiarle, non cacciarle.

E’ importante dare spazi, luoghi, aprire le scuole, tutto il giorno, tutti i giorni, tutto l’anno, è assurdo che una scuola soprattutto di periferia sia chiusa il pomeriggio e l’estate, le scuole devono essere aperte, a disposizione, è necessario creare tessuto, creare rete,  anche con le forze dell’ordine; come è stato fatto quando abbiamo amministrato in una situazione particolare a San Basilio, perché un grande problema è la dispersione scolastica , dove è più altro il tasso di dispersione scolastica là si deve cominciare a lavorare; pertanto mettere insieme tutto questo, creare situazioni in grado di ascoltare e supportare.

Riguardo la vicenda romana  è talmente complicata laddove la politica ha in parte anche fallito; malgrado l’amministrazione Marino stava dando segni di cambiamento soprattutto rispetto al rigore, credo che ci sia bisogno di avere il coraggio di dire che è talmente complicata che ogni partito debba mettere in campo i migliori che amano Roma e che conoscono Roma, occorre ripartire bene anche rimettendo un po’ i conti a posto con coraggio e con sapienza prima di avviare altre elezioni , bisogna fare questo perché Roma si merita il meglio , perché è la più bella città del mondo.

 

Alessandra Bonifazi

 

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