Scrittore Sumero: non ci possiamo bere sopra

Qualche mese fa, a giugno, scrissi un testo pubblicato su Lazio Sociale che era una riflessione sulla politica attuale partendo da vicende relative a San Giovanni Battista e a Tommaso Moro, se vi capitaste potremmo rileggerlo, perché continua ad essere attuale.
Oggi il riferimento e’ San Giovanni da Kety, sacerdote e teologo polacco nato nel 1397.
Era in pellegrinaggio verso Roma, fu sorpreso dai ladri che lo rapinarono e prima di lasciarlo andare gli chiesero se avesse altro e rispose di no. Dopo un pezzo di strada si accorse che aveva ancora dei denari, torno’ indietro, raggiunse i ladri e gli disse che si era sbagliato, dandogli gli altri denari rimasti.
I rapinatori increduli presero tutto ciò che gli avevano tolto e gli restituirono ogni cosa.
C’è un caso simile dove i cittadini, gli italiani, possono definirsi tutti San Giovanni da Kety: quando sono contribuenti e versano i canoni alle società che gestiscono la distribuzione idrica.
La differenza e’ che ancora non si vede uguale soluzione della storia.
L’acqua è di tutti, una risorsa comune, lo Stato la dovrebbe gestire, ma la affida a società miste, i cittadini pagherebbero il servizio di distribuzione, non l’acqua perché e’ loro, quindi l’acqua non arriva per mesi in tanti territori, quindi niente servizio.
Facciamo un referendum popolare, il risultato sancisce che il servizio idrico deve essere pubblico e dopo anni ancora e’ nelle mani di società con capitale privato.
Come San Giovanni da Kety torniamo indietro e gli diamo i denari rimasti, ma loro hanno la stessa coscienza del ladri della storia originale?
Ci sono ora le elezioni, per rinnovare i rappresentanti nei due rami del Parlamento e per alcuni Consigli regionali, bene, allora chiediamo ai candidati di esprimersi sul tema dell’acqua pubblica e sulla carenza idrica in tanti territori. L’acqua non è scontata, iniziamo a farci restituire la nostra acqua.
Non sottovalutiamo questo tema.
A Latina e a Frosinone la società è sotto l’influenza di rappresentanze di centrodestra e centrosinistra e a Roma del Movimento Cinque Stelle, quindi un tema scomodo per tutti, anzi parconditio.
A Roma beviamo grazie agli acquedotti degli imperatori o dei Papi, a Latina e nel viterbese a quelli dell’Italia fascista e a Frosinone a quelli andreottiani. Perché paghiamo ora quello che è ormai ripagato?
Giusto il cloro e la manutenzione.

Scrittore Sumero

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