Stirpe di drago
E’ stata notizia di questi giorni, soppiantata in fretta e furia da altre notizie meno gravi sopratutto di gossip e di ipotesi politiche che lasciano il tempo che trovano , il racconto di un orrendo e gravissimo attentato in una moschea musulmana in Egitto da parte di una numerosa falange di estremisti islamici ispirati dal cosidetto “Daesh”, ovvero uno dei nomi del famigerato ISIS che si ritiene ormai sconfitto nei paesi dove ha spadroneggiato per alcuni anni. La strage ha ucciso più di 200 persone, bambini compresi, e ne ha ferite più di cento, sempre bambini inclusi. Tra gli assalitori vi sono stati , sempre secondo le essenziali notizie sull’accaduto, circa 15 o più cadaveri perché, e qui cade la mia attenzione profonda, alcuni dei frequentatori della moschea raccolti in preghiera erano armati , pronti a rispondere al fuoco assassino.
Ecco: si entra in moschea lasciando fuori le scarpe ma si portano dentro le armi per uccidere, anche se per difendersi. Motivo forse giustificabile , ma mi è impossibile non fermarmi a pensare a quale assurda contraddizione vi sia in questa vicenda così tremenda ed emblematica. Le armi di morte entrano dove dovrebbe esistere la sola preghiera.
La storia dell’umanità è una contraddizione continua ed i stessi fondatori del pensiero cristiano si posero con pesantezza la questione. Tra questi Tertulliano e Sant’ Agostino risposero che la corruzione delle cose e l’assurdità stessa del comportamento umano erano delle evidenti prove della esistenza e della divinità del Signore Dio Nostro. Ma cosa possiamo noi fare, cosa possiamo lasciare ai nostri figli, nipoti, a tutti i giovani della terra per fare in modo che il mondo sia coerente con loro, che sia comprensibile a loro, che sia accettabile a loro?
Orientare le nuove generazioni con gli esempi virtuosi della politica è, grazie a molti leader di tutto il mondo, materia per comici da battutacce grasse e anche in casa nostra non mancano motivi di amara ilarità.
Come le note Fake News, grazie alle quali sui social network si suggestionano molte persone che, tanto per fare un esempio recentissimo, ritengono che davvero persone dello stato e delle istituzioni abbiano partecipato in raccoglimento ai funerali del criminale pluriergastolano Salvatore Riina. C’e’ infatti chi usa queste notizie sheet come verità e poi aggredisce i giornalisti perché non diffondono la loro verità.
Chi invoca sollevazioni contro fantomatici stupri di gruppo,contro invasioni di malattie dovute all’uso dei vaccini , alle scie chimiche tossiche sganciate dagli aerei e amenità simili.
“Stirpe di Drago” è un meraviglioso libro scritto nei primi anni 40 del secolo scorso dalla magica penna della scrittrice Pearl S. Buck e che narra la storia di una famiglia contadina in Cina nei primi anni del secolo scorso. Il capostipite teme che il mondo che conosce e che da secoli si ripete eguale, sta forse per cambiare. E non vuole, non vuole affatto. Meglio la povertà, meglio l’ignoranza, meglio rimanere dimenticati da tutto e da tutti in quella piccola porzione di terra, dove il paesaggio sarà sempre lo stesso e non rischia di cambiare per l’incognito, dove tutto quello che si sa è il tutto. Io, noi, non la pensiamo così.
Pensiamo che sia doveroso migliorare il mondo, di non cedere alla contraddizione come sistema inevitabile, noi crediamo che non sia abbastanza rimanere affacciati alla finestra a guardare quello che succede senza capirci un fico secco. IN questo senso non mi sento di giudicare i ragazzetti ( tali sono) del prestigioso Liceo Virgilio di Roma, indicati in massa come colpevoli di disprezzo nei confronti dell’ istituzione , di sbeffeggiare con comportamenti inaccettabili il ruolo che gli compete: quello di bravi studenti che dovranno essere la classe dirigente del domani. Forse gli vogliamo rimproverare anche di non essere un buon esempio, loro e non noi, per una società che sappia distinguere il bene dal male, il vero dal falso, il buono dal brutto?
Agostino Mastrogiacomo