Giornata mondiale dell’Educazione 2023: ecco la scuola che sognano gli studenti della provincia di Latina. Si contano i danni della didattica a distanza, quali sono le “learning losses”
“Investire nelle persone, dare priorità all’istruzione” è il tema della quinta Giornata dell’Educazione che si celebra il 24 gennaio. Anche quest’anno l’équipe del Tavolo tecnico dell’Istruzione del Golfo di Gaeta riflette sull’importanza di riportare al centro del dibattito gli alunni e i docenti, insieme a tutto il personale, l’anima vera della scuola. “Nella nostra quotidiana attività come docenti, tutor, formatori, educatori nelle scuole della provincia di Latina ci siamo spesso confrontati con alunni e alunne sulla “scuola dei sogni”, soprattutto quando la pandemia ha rivelato le carenze strutturali e didattiche. Abbiamo raccolto alcune preziose testimonianze degli studenti delle scuole secondarie del nostro territorio perché dal loro sguardo disincantato si possano cogliere gli spunti per una scuola davvero a misura di studente”, spiegano i promotori del Tavolo.
Ma com’è la scuola che sognano i nostri alunni e le nostre alunne? “La scuola che sogno è come quella americana, con gli armadietti personali e aule per ogni materia, campi da tennis, pallavolo e basket. La scuola che sogno comprende più gite scolastiche; una scuola in cui non ci sia il bullismo e con meno compiti per casa. La scuola che vorrei è un enorme prato verde con le piante, i fiorellini, gli alberi dove i prof spiegano e noi prendiamo appunti. Vorrei un’enorme mensa che cucina panini, torte. La scuola che vorrei ha aule grandi, spaziose e tecnologiche, con banchi spaziosi e sistemi di pulizia automatica, con wifi gratuito. Una scuola senza libri, con la LIM. Vorrei che gli alunni avessero una divisa e che ci fossero tre piani: uno per la primaria, uno per le medie, uno per le superiori. E poi zone verdi per coltivare prodotti agricoli, un capannone esterno per organizzare feste, un campo da calcio per fare educazione fisica. Vorrei bagni puliti e disinfettati. Vorrei che gli insegnanti fossero sempre presenti”.
Ciascuno di noi può fare la sua parte, ma il nostro appello è al mondo politico affinché agisca in modo concreto, soprattutto alla luce dei dati emersi dal rapporto di Save The Children sulla dispersione scolastica: tra il 2019 ed il 2022, la percentuale di studenti giunti al diploma di scuola superiore senza le competenze minime necessarie per entrare nel mondo del lavoro e dell’Università è passata dal 7,5% al 9,7%. Nel 2021 il tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione si è attestato al 12,7%, ancora lontano dal traguardo fissato dal Consiglio dell’Ue nel 2021 del 9% entro il 2030.
L’Italia, inoltre, si colloca agli ultimi posti in Unione Europea, per spesa corrente per istruzione. Nel 2020, anno che ha visto un incremento temporaneo dei finanziamenti a livello europeo, a causa della pandemia e la necessità di sostenere la continuità educativa, il nostro paese ha destinato il 4,3% del Prodotto Interno Lordo all’istruzione, a fronte di una media europea del 5%.
Non secondario proprio l’aspetto legato al calo demografico. Secondo l’ultimo rapporto Censis negli ultimi cinque anni gli alunni delle scuole sono diminuiti: -4,7% (403.356 in meno). A questo proposito è urgente una visione a medio lungo termine che preveda una reale integrazione delle famiglie immigrate nel tessuto sociale, a partire da personale specializzato da inserire nelle scuole come mediatori linguistici, insegnanti di italiano per stranieri, facilitatori e interpreti che possano aiutare i giovani immigrati a diventare cittadini italiani, nel rispetto delle reciproche diversità.
Per rilanciare la scuola occorre investire su tre aspetti chiave: aumentare significativamente le risorse per l’istruzione, portandole alla media europea (5% del PIL); istituire il tempo pieno dal momento che restare a scuola per tempi prolungati contribuisce allo sviluppo delle competenze cosiddette ‘non-cognitive’, sociali ed emozionali. La Regione Lazio è la regione che ha il maggior numero di classi a tempo pieno 40 ore nella scuola primaria; attivare il servizio mensa fisso almeno in tutte le scuole primarie.
Il Tavolo tecnico dell’Istruzione promuove una serie di azioni concrete volte a sostenere gli studenti del territorio nel sanare le “learning losses”, le carenze didattiche conseguenti alla prolungata didattica a distanza. I nostri professionisti sono a disposizione degli istituti scolastici con una serie di consulenze gratuite dal servizio di ascolto psicologico per prevenire la depressione giovanile, ad uno sportello per la prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e molteplici altre proposte formative che saranno condivise con gli istituti del territorio. Il Tavolo tecnico dell’Istruzione è su Facebook. Inviate segnalazioni, proposte, suggerimenti all’indirizzo mail: tavolotecnicoistruzionegaeta@gmail.com
“Insegnando imparavo molte cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”.
In ricordo di Don Lorenzo Milani, nel centenario della nascita
Fonti:
https://www.censis.it/rapporto-annualehttps://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/alla-ricerca-del-tempo-perduto