Pd: oggi direzione, obiettivo congresso entro febbraio-marzo
Roma, 6 ott. – Un congresso costituente: è quanto proporrá il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, alla direzione che si riunisce oggi alle 10. Si tratta della prima tappa di una discussione politica che, nelle intenzioni del leader dem, servirá a definire insieme a tutto il partito il percorso che dovrá portare al congresso. Un appuntamento che lo stesso segretario ha fisato dopo un risultato elettorale deludente, ma “non drammatico”, come hanno ripetuto anche nelle ultime ore i big del partito impegnati a respingere le sirene che evocano lo scioglimento del partito. Perchè, con quasi il 20 per cento dei consensi, i dem sono pur sempre la seconda forza parlamentare, dopo Fratelli d’Italia, e la prima dell’opposizione davanti ai Cinque Stelle. Quest’ultimo non può e non deve essere un appuntamento ordinario, ma una vera occasione costituente. Da qui, dunque, si deve ripartire per il segretario Leta che nella relazione al parlamentino dem, oltre alla proposta del percorso così come abbozzata nella lettera agli iscritti di venerdì, offrirá anche alcuni punti di analisi del voto e soprattutto il quadro generale esterno al Pd. Il calendario parlamentare dice, però, che la prioritá è organizzare l’opposizione. Letta ricorderá che dopo un decennio di governo ininterrotto, fatta eccezione per la parentesi del Conte 1, al Pd compete il dovere di indossare gli abiti dell’opposizione e di farlo nel modo piú convinto e determinato possibile. Quanto sta giá avvenendo non depone bene: il segretario è convinto che il caos nel centrodestra sia solo il preludio delle divisioni che scandiranno la vita del governo Meloni. Questo ruolo di opposizione il Pd dovrá impararlo a svolgere in fretta e contemporaneamente al lavoro “costituente” al suo interno. Letta è consapevole che il lavoro richieda del tempo, ma è altrettanto certo che il partito non può permettersi di arrivare alle calende greche. L’obiettivo, dunque, è chiudere tra febbrai e marzo 2023. Una necessitá, quella di affrettare i tempi, dettata anche dalle scadenze elettorali, come l’appuntamento con le regionali in Friuli Venezia Giulia e Lombardia. C’è, poi, la componente di Base Riformista, che sostiene la corsa al Nazareno – non ancora ufficializzata – di Stefano Bonaccini, a spingere perchè “non si allunghi il brodo”. Di tempo, invece, Letta ne lascerá oggi: alla sua relazione seguirá un dibattito ampio che il segretario auspica possa essere “il piú serio e approfondito possibile”.Alla fine, come di consueto, la replica e la votazione dei membri della direzione.