Monica Crociata: “L’Agricoltura 4.0 come nuova frontiera. Le tecnologie innovative supporto decisivo per il mondo agroalimentare”
Intervista alla biotecnologa e componente dell’Area studi e formazione di Acli Terra Lazio
Un fatturato raddoppiato negli anni 2000-2022, un incremento della superficie coltivata giunta al 6% del totale, l’Agricoltura 4.0 diventa quasi una nuova frontiera per le imprese agricole. E questo in chiave di un ulteriore miglioramento produttivo e qualitativo, oltre che per facilitare la programmazione dell’attività aziendale interna e per operare nel mercato globale.
Con Monica Crociata, biotecnologa, esperta di e-commerce e componente dell’Area studi, sviluppo e formazione di Acli Terra Lazio, Valori in campo ha approfondito alcuni aspetti delle tecnologie digitali applicate al mondo rurale e agroalimentare in generale, precipuo focus di riferimento di Acli Terra.
Dottoressa Monica Crociata, come si sta evolvendo il mercato agricolo?
L’evoluzione digitale sta diventando un focus importante per il tessuto produttivo e economico nel suo complesso, a livello globale. Infatti, sempre più aziende del settore agroalimentare stanno approcciandosi all’Agricoltura 4.0 perché ne riconoscono le opportunità.
In primo luogo, per la resilienza necessaria in un ambiente economico sempre più dinamico e imprevedibile. Poi, per la maggiore competitività che potrebbe essere più facilmente raggiunta sotto diversi aspetti dello scenario nazionale ed internazionale. Ancora: la maggiore efficienza delle attività produttive, cioè si tende a raggiungere una maggiore produttività con l’utilizzo più sostenibile degli input produttivi (fitofarmaci, acqua, suolo ed altri). Infine, per una migliore qualità del lavoro.
Sono aspetti molto significativi. E ci sono dei numeri che lo confermano.
Sì, nonostante la crisi pandemica, si stima che in Italia l’Agricoltura 4.0 ha avuto un percorso di crescita negli ultimi anni. Il fatturato stimato è raddoppiato dal 2020 al 2022, raggiungendo 1,6 miliardi di euro con un tasso di crescita del 23%. È stata osservata, nello stesso periodo, un aumento della superficie coltivata con l’Agricoltura 4.0 arrivando al 6% di quella totale.
Nello specifico, ci spiega esattamente cosa è e cosa permette l’Agricoltura 4.0?
L’Agricoltura 4.0 è l’applicazione di diverse tecnologie innovative nel settore agroalimentare, che permettono un supporto decisivo all’attività quotidiana dell’agricoltore e alla pianificazione strategica sul medio-lungo periodo.
Queste tecnologie si basano principalmente sull’analisi dati e hanno l’obiettivo di rendere ancora più sostenibile l’attività agricola, attraverso la riduzione dello sfruttamento delle risorse naturali e l’intervento mirato per quanto riguarda altri input produttivi in modo da adattarsi alle situazioni che si presentano in campo e che possono cambiare nel corso della stagione e di anno in anno. Inoltre, permettono una maggiore comunicazione e, quindi, possibili partnership con gli altri attori della filiera agroalimentare con la possibilità di generare un circolo virtuoso economico.
Quali le applicazioni pratiche di questo utilizzo? Ci fornisce degli esempi?
Alcuni esempi delle tecnologie dell’Agricoltura 4.0 sono: agrometeorologia (che integra i metodi di coltivazione con i dati delle previsioni meteo), blockchain (che utilizza, gestisce e aggiorna un registro di dati e informazioni, generalmente i requisiti dei prodotti in termini di sostenibilità e tracciabilità, in maniera univoca e sicura), Farm management information system (sistemi informativi/software gestionali che supportano l’imprenditore agricolo a pianificare e rendicontare le operazioni e la documentazione necessaria per il business), sistemi di mappatura (basati sulle immagini e dati raccolti tramite uso di droni o immagini satellitari per stimare fitopatologie, interventi fitosanitari, resa produttiva o residui chimici ai fini di una migliore commercializzazione del prodotto).
Come vengono utilizzate le tecnologie dell’Agricoltura 4.0? Cosa direziona il settore agricolo verso questa digitalizzazione?
Dalle analisi svolte dall’Osservatorio Smart AgriFood emerge che sta aumentando il numero di aziende che investe e utilizza soluzioni 4.0 e, parallelamente, il tasso di utilizzo medio di soluzioni per azienda. Ad oggi, molte aziende agricole impiegano almeno una soluzione digitale nella propria attività imprenditoriale. In media, le aziende che hanno approcciato all’Agricoltura 4.0 utilizzano 3 soluzioni digitali e, in particolare, le soluzioni più comuni sono i software gestionali, i sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature agricole e i sistemi di mappatura con tecnologie satellitari.
Ci sono, quindi, delle facilitazioni fiscali di rilievo per le imprese agricole che vogliono innovare in questo senso?
Sì, il fattore principale che ha permesso questa innovazione digitale sono gli incentivi fiscali, tra cui i più conosciuti sono i PSR Programmi di Sviluppo Rurale e il Piano di transizione 4.0.
Dall’analisi di un campione di 850 aziende agricole è emerso che per l’84% delle aziende intervistate gli incentivi hanno avuto un impatto forte per quanto riguarda le scelte di investimento: il 44% ha anticipato l’investimento, il 20% ha investito su più soluzioni e un altro 20% ha scelto di investire in una soluzione più costosa rispetto al previsto.
Ovviamente ci sono da considerare anche le criticità legate agli incentivi fiscali che rendono più difficile la fruizione degli stessi: l’eccesso di burocrazia per l’ottenimento dei finanziamenti e la mancanza di un’analisi più accurata delle reali esigenze delle aziende agricole che devono adattarsi a questa evoluzione digitale.
Roberto Pagano