CIBO. LA CAPITALE CELEBRA IL CARCIOFO ROMANESCO, AL VIA FESTIVAL LUNGO TRE GIORNI MENÙ A TEMA TRA TRADIZIONE E RIVISITAZIONI DAL 6 ALL’8 APRILE NEL CUORE DEL GHETTO
(DIRE) Roma, 6 apr. – Tra i cibi eletti a icona gastronomica di Roma c’è indiscutibilmente sua maestà il carciofo. Da marzo a giugno ha un posto d’onore sulla tavola romana: che sia crudo, tagliato a fettine e condito con olio e limone, ‘alla romana’, cotto a fuoco lento e condito con pangrattato, aglio, prezzemolo, pepe e tanto olio o ‘alla giudia’, fritto con il gambo in alto e bello croccante.
Così, nell’antico ghetto, dal 6 all’8 aprile, questo amore si celebra a dovere con la prima edizione del Festival del carciofo romanesco.
Non una sagra ma una vera e propria festa che coinvolge 12 dei ristoranti al Portico d’Ottavia con ricette della tradizione e interessanti rivisitazioni. Una manifestazione nata per valorizzare il ‘marchio Roma’, esaltandone le eccellenze culturali che passano, inevitabilmente, anche in cucina. Non è un caso che la capitale sia al primo posto nella classifica Tripadvisor come “Migliore destinazione del mondo per gli amanti del cibo” e che una menzione d’onore tra i piatti più recensiti ce l’abbia proprio il carciofo alla giudia.
Lo show del carciofo romanesco prende il via sulle note di Lando Fiorini con lo slogan “Semo romani ma romaneschi de più!” e una madrina d’eccezione: Mara Venier. La tre giorni porta il ‘fiore’ sulle tavole dei ristoranti, a pranzo e a cena, con menù dedicati al prezzo di 35 euro.
Il festival, promosso da Confesercenti Roma e Lazio, sponsorizzato dal CAR, centro agroalimentare di Roma, con il contributo della Camera di Commercio di Roma – Azienda speciale Agro camera e con il patrocinio del Comune di Roma, Assessorato all’agricoltura e ambiente, del Municipio Roma 1 Centro, della Regione Lazio e della Coldiretti Lazio, ha il preciso intento di rilanciare il turismo agroalimentare e il settore della ristorazione attraverso la cultura e l’identità in un piatto.