Papa: troppi i morti sul lavoro, sono persone non numeri

(ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 20 GEN – “Lo scorso anno i morti sul lavoro sono stati tanti, troppi. Non sono numeri, sono persone”. Così il Papa all’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance). “Anche i cantieri edili hanno conosciuto tragedie che non possiamo ignorare – ha detto -. Purtroppo, se si guarda alla sicurezza dei luoghi di lavoro come a un costo, si parte da un presupposto sbagliato. La vera ricchezza sono le persone: senza di esse non c’è comunità di lavoro, non c’è impresa, non c’è economia. La sicurezza dei luoghi di lavoro significa custodia delle risorse umane, che hanno valore inestimabile agli occhi di Dio e anche agli occhi del vero imprenditore”.

“Per questo – ha proseguito Francesco durante l’udienza nella Sala Clementina -, la legalità va vista come tutela del patrimonio più alto che sono le persone”. “Lavorare in sicurezza permette a tutti di esprimere il meglio di sé guadagnando il pane quotidiano – ha osservato il Pontefice -. Più curiamo la dignità del lavoro e più siamo certi che aumenterà la qualità e la bellezza delle opere realizzate”. Il Papa ha aggiunto anche una considerazione ‘a braccio’: “Mi viene in mente quello che accadeva nella costruzione della Torre di Babele – ha ricordato -. In quel tempo i mattoni erano difficili da fare, perché dovevano prendere la paglia, l’erba, poi fare la massa, cuocere, un lavoro enorme. Un mattone era, non dico una fortuna, ma costava. Ma se nella costruzione della Torre di Babele cadeva un mattone era una tragedia, e l’operaio che era stato responsabile era punito. Invece cadeva un operaio, non succedeva niente. Ci deve fare pensare questo”. (ANSA).

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