Salvò bimba in mare, l’atleta Catoia premiato dal Panathlon
E’ stato premiato anche dal Panathlon di Latina il giovane Valerio Catoia, il 17enne para atleta campione di nuoto che, al largo di Sabaudia, ha sfidato le onde per portare in salvo due bambine in difficoltà.
“L’occasione per accogliere Valerio è stata quella della riunione distrettuale del club, tenutasi in un ristorante di Latina – ci racconta il presidente del club Umberto Martone – un incontro informale in cui però abbiamo voluto comunque premiare questo campione pontino. Per noi Valerio è prima di tutto un atleta, e anzi ci dispiace aver visto anteposto, su molti giornali e organi di stampa, il suo handicap al gesto eroico compiuto a cui, fisicamente, molti di noi non avrebbero saputo far fronte. Si figuri – ricorda divertito il presidente- che Valerio mentre tutti noi stavamo mangiando e bevendo ha addirittura rifiutato le patatine fritte perché attento alla linea e alle sue prestazioni. Noi lo abbiamo omaggiato in quanto atleta e in quanto eroe, qualità che prescindono da condizioni patologiche che oltretutto, in questa occasione, non hanno influito nell’azione”.
Una serata intima e informale quella del Panathlon, che ha visto entrare di diritto il giovane nell’associazione come membro onorario con il club pontino che si appresta a spegnere le 60 candeline (è stato inaugurato il 9 aprile 1958). Oltre mezzo secolo di iniziative, tutte volte all’affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori culturali e morali, come quello dell’etica della responsabilità, della solidarietà e del fair play quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà tra gli uomini e i popoli. “Visti i nostri obiettivi e fini istituzionali, non potevamo aspettare e abbiamo tenuto ad omaggiare il ragazzo” spiega ancora Martone che ha consegnato, insieme al past president Gervasio Marini, nelle mani di Valerio Catoia un premio costituito da tre delfini intrecciati.
COSA RAPPRESENTA IL PANATHLON
Il 6 luglio 1951 a Venezia, da un idea dell’allora presidente del CONI Veneziano, Mario Vitali ed altri 24 appassionati in rappresentanza di diversi sport, fu fondato un club sul modello rotariano. I fondatori, volendo richiamare i concetti Olimpici, decisero di battezzare il club utilizzando un neologismo ellenico coniato dal Conte Ludovico Foscari “PANATHLON” (Pan: tutti; Athlon: che con termine moderno possiamo tradurre sport) a cui lo stesso Conte Foscari fece seguire un motto latino “LUDIS IUNGIT”, che completava sinteticamente, ma efficacemente, il significato e lo scopo del club.
PANATHLON LUDIS IUNGIT ovvero il Panathlon Unisce Attraverso lo Sport. Con solo tre parole i fondatori erano riusciti ad esprimere il contenuto etico, morale e culturale del club. Oggi in tutto il mondo si contano più di 300 club con più di 12 mila soci “panathleti” tanto che il Panathlon International è riconosciuto ufficialmente dal Comitato Internazionale Olimpico (C.I.O.) oltre ad essere riconosciuto quale associazione benemerita del CONI.
La finalità principale del Panathlon è l’affermazione dei valori morali e culturali dello sport quale strumento di formazione della persona e di solidarietà tra i popoli. Il Panathlon si propone fondamentalmente di: favorire l’amicizia tra tutti quanti operano nella vita sportiva; diffondere la concezione dello sport ispirato al fair play, quale elemento culturale dei popoli; favorire la diffusione di una sana educazione sportiva per tutti senza distinzione di razza e di sesso soprattutto attraverso la promozione di attività culturale e sportiva giovanile e scolastica; sostenere le attività a favore dei disabili e quelle per la prevenzione della tossicodipendenza la promozione dei programmi di educazione alla non violenza e di dissuasione del doping; sostenere il Movimento Olimpico nelle azioni concordanti con le finalità dell’Associazione.