Alessia Micoli: La disabilità
La disabilità è la condizione delle persone che, aventi una o più menomazioni, hanno una diminuita capacità d’interazione con il proprio ambiente sociale in riferimento a ciò che è considerata la norma, dunque è meno autonomo nel riuscire a svolgere le varie attività quotidiane e quindi in condizioni di svantaggio nel poter partecipare alla vita sociale.
La disabilità viene trattata in due articoli della Costituzione Italiana:
Articolo n. 3 Cost., che sancisce che “tutti i Cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione alcuna, e che «è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Lo stesso articolo vieta la distinzione “di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Articolo 38 Cost., ove si prevede che “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale”. Assistenza quasi compensativa, quindi, una volta che siano state dimostrate l’indigenza e l’inabilità (che è diversa dalla capacità lavorativa).
alla vita sociale.
La classificazione I. C. I. D. H. (International Classification of Impairments Disabilities and Handicaps) del 1980 dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) identificava tra:
a) Menomazione intesa come perdita o anormalità a carico di una struttura o una funzione psicologica, fisiologica o anatomica e rappresenta l’estensione di uno stato patologico.
Se tale disfunzione è congenita si parla di minorazione;
b) Disabilità, ovvero qualsiasi limitazione della capacità di agire, naturale conseguenza ad uno stato di minorazione/menomazione;
c) Handicap, svantaggio vissuto da una persona a seguito di disabilità o minorazione/menomazione.
Negli anni 90, l’OMS ha commissionato a un gruppo di esperti di riformulare la classificazione, quindi nasce l’ I. C. F. (International Classification of Functioning) o Classificazione dello stato di salute, definisce lo stato di salute delle persone piuttosto che le limitazioni, dichiarando che l’individuo “sano” si identifica come “individuo in stato di benessere psicofisico” ribaltando, di fatto la concezione di stato di salute. Introduce inoltre una classificazione dei fattori ambientali.
Dr. ssa Alessia Micoli
Psicologa Criminologa