STATI GENERALI MONDO DEL LAVORO: ANCORA POCA IMPORTANZA ALLA BLUE ECONOMY
Trasporti e logistica del mare non si sono mai fermati durante la pandemia, ma per operatori e stakeholder, l’importanza della blue economy, in tutte le sue diramazioni, e le ricadute sull’economia non sono ancora comprese dal governo. E’ uno dei dati emersi durante la tre giorni degli Stati Generali Mondo del lavoro del mare, trasmessa da Genova e conclusasi ieri, che ha coinvolto istituzioni, imprenditori e stakeholder sui temi dell’economia del mare, l’occupazione, il turismo, la sostenibilità, l’innovazione e la formazione. “Nel Pnrr di mare si parla molto poco, ci sono 500 milioni su 200 miliardi” ha detto Alberto Cappato, direttore innovazione, sviluppo e sostenibilità di Porto Antico Genova. E Salvatore Lauro, armatore e imprenditore turistico ha evidenziato la “mancanza di attenzione al mare e alla sua economia da parte delle istituzioni centrali”, soprattutto a proposito di turismo marittimo, chiedendo come prima cosa meno burocrazia e proponendo “un’unica piattaforma digitale Civitavecchia, Genova, Napoli, Venezia, per scambiarsi best practice e fare massa critica per convincere la politica che il mare è una risorsa”. Per quanto riguarda la sostenibilità, per sensibilizzare tutti sulla salvaguardia del mare, Cappato ha lanciato l’idea di scrivere sui tombini di Genova la frase “il mare inizia qui”, come in alcune città di mare del Nord Europa.
Fondamentale per la crescita l’innovazione tecnologica, è forte però la preoccupazione che si traduca in perdita di posti di lavoro se non si agirà per tempo su formazione e riqualificazione. (ANSA).