SCUOLA. PRO VITA: NEL LAZIO INACCETTABILE IMPOSIZIONE LINEE GUIDA GENDER

(DIRE) Roma, 17 mag. – “La Regione Lazio ha diffuso in tutte le
scuole regionali – dall’infanzia alle superiori – le linee guida
‘Strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e
degli adolescenti con varianza di genere’. La criticita’ si
evince fin dalla definizione di identita’ di genere come
‘sensazione di appartenere al genere maschile, femminile,
entrambi o nessuno dei due’ che ‘si sviluppa gia’ intorno ai 3
anni di eta” e dalla gravissima omissione dei rischi e delle
problematiche legate a processi di ‘transizione di genere’ tra i
giovanissimi, di cui la comunita’ scientifica sta drammaticamente
prendendo atto”. Cosi’ una nota diffusa da Pro Vita.
   “Per una supposta inclusione di allievi con ‘varianza di
genere’, riteniamo- si legge ancora nel comunicato- che in questo
modo si legittimi un approccio ideologico ai gender studies nella
scuola pubblica. Il documento oltre a proporre soluzioni
relazionali e organizzative invasive e dannose – dai bagni
‘neutri’ all’abolizione dei pronomi maschili e femminili – impone
di fatto a livello formativo e culturale ‘la teoria gender’, un
approccio non pienamente condiviso, e contestato a anche a
livello scientifico e sociale. Si pretende di dare per acquisito
per tutti il superamento del concetto di ‘binarismo sessuale’ che
prevede l’esistenza di soli 2 generi per accogliere quello di
‘spettro di genere’ con una forma di ‘inclusione’ che esclude la
maggioranza. Per includere non serve necessariamente la
condivisione di certe idee sessuali, ma basta la reciproca
accettazione tra individui senza dover conformare totalmente la
cultura di una scuola e di una societa'”.
   “Queste linee guida impongono in modo totalitario una visione
antropologica azzerando tutte le altre. Sono queste le iniziative
contro l’omofobia che il ddl Zan, se approvato, imporrebbe in
tutta Italia? Come associazioni di genitori nella scuola e membri
del Fonags e del Forags Lazio- dice ancora la nota- denunciamo la
gravita’ di non essere stati nemmeno coinvolti nel decidere
provvedimenti cosi’ invasivi della liberta’ educativa dei
genitori e del pluralismo della scuola pubblica, su temi
delicatissimi per i minori e le cui evidenze scientifiche sono
tutte da dimostrare. Chiediamo dunque al Miur e alla politica
tutta un intervento immediato e la sospensione dell’iniziativa
prevista per l’inizio del prossimo anno scolastico” conclude il
comunicato.

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