Road to Tokyo 2020 Londra, la memoria storica delle Olimpiadi.
Di Giovanni di Giorgi
Direttore editoriale della casa editrice Lab DFG
Londra ha l’onore di essere la prima città nella storia a ospitare per la terza volta i Giochi Olimpici moderni 1908, 1948 e 2012.
La Londra vittoriana che organizzò i Giochi del 1908 era per molti versi la capitale del mondo, l’unica città davvero globale nonché il centro dell’economia e del commercio. Molto differente, chiaramente, rispetto a quella del 1948, ancora sofferente per le ferite della guerra.
In un certo senso, Londra è stata testimone non solo dei propri cambiamenti, ma anche di quelli delle Olimpiadi stesse. Innanzitutto, dal punto di vista puramente sportivo. Ai primi Giochi londinesi erano ancora in programma sport come il tiro alla fune, il salto in alto senza rincorsa, la pallacorda, la corsa dei battelli sul fiume, il polo in bicicletta: preistoria!
Per arrivare ai Giochi di Londra 2012, dove l’aspetto economico è predominante.
L’atleta-simbolo del 1908 è Dorando Petri. Il garzone di Carpi che dominò la maratona (per la prima volta portata a 42km e 195 metri), aprendo il vuoto tra sé e gli avversari ma che, a un passo dal traguardo, crollò a terra. Fu aiutato a rialzarsi da un megafonista (che la leggenda vuole fosse nientemeno che Arthur Conan Doyle) e tagliò il traguardo appena prima dell’americano Haynes. Gli Stati Uniti presentarono ricorso e la medaglia d’oro fu assegnata proprio al secondo classificato, ma la decisione dei giudici non oscurò, anzi alimentò, la leggenda di Dorando Petri.
Ai Giochi del 1948 esplose, invece, la stella di Emil Zatopek, la “locomotiva umana”, che vinse l’argento nei 5000m e l’oro nei 10000m: era solo l’inizio di una carriera che doveva ancora riservargli le soddisfazioni più grandi.
E a Londra 2012 è rimasta memorabile la finale tutta italiana del fioretto femminile tra Elisa Di Francisca e Arianna Errico, vinta in rimonta con stoccata supplementare dalla Di Francisca. Podio tutto italiano con Valentina Vezzali, in cerca della quinta finale olimpica consecutiva, che deve accontentarsi del bronzo.
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Bene i riferimenti alle radici storiche e’fondamentale! speriamo che questo anno si tengano covid permettendo…e.. forza Azzurri!