Vino: Cantina Clavesana, 3000 bottiglie per debutto viognier.
La Cantina Clavesana, 62 anni di vita, 200 soci, una produzione di un milione e 800 mila bottiglie all’anno, ha ripetuto il rito dell’apertura della prima bottiglia, con un Dogliani vendemmia 2020.
È stato un anno difficile e importante insieme – sottolinea il presidente Giovanni Bracco – che ci ha portato a ragionare e a consolidare molti progetti per il futuro in vigna e in cantina.
Primo, l’impianto di nuovi vigneti in Alta Langa, l’ampliamento della coltivazione biologica e la sfida di credere in nuove varietà accanto al dolcetto: dal nebbiolo allo chardonnay, dal pinot nero al viognier”. Proprio quest’ultimo vitigno è a novità della vendemmia: “ne produrremo circa 3 mila bottiglie, ma l’idea è di crescere nei prossimi anni – spiega il direttore Damiano Sicca – Dall’anno scorso abbiamo aumentato anche la produzione di Pinot Nero, oggi 10 mila bottiglie. Nella primavera 2022, arriveremo a 20 mila bottiglie per l’Alta Langa”.
“Dalla vendemmia 2020 – prosgue Bracco – cominceremo la vinificazione separata delle Mga, i cru del Barolo: dal 2024 avremo la Menzione Geografica Aggiuntiva Ravera. Una scelta coerente con le attività della nostra cantina che continua a scommettere sulla qualità”. ù La produzione 2020 di Dogliani docg biologico è di 7 mila bottiglie.
La cantina mantiene attivo il servizio di consegne a domicilio.
Il fatturato della cooperativa Clavesana ha sfiorato i 6 milioni di euro a fine 2020. (ANSA).