PORTO CIVITAVECCHIA: CENCI (UNINDUSTRIA), ‘ECONOMIA MARE STRATEGICA PER SVILUPPO REGIONE’ = Roma vale 7,4 miliardi di euro di valore aggiunto e 127mila occupati

      Roma, 29 gen. (Adnkronos) – ”Il settore della portualità in un Paese
come l’Italia deve essere centrale per lo sviluppo dell’intera
economia nazionale. Nel Lazio, sin dall’apertura della sede di
Unindustria Civitavecchia abbiamo dedicato un’attenzione particolare
ai temi della Blue Economy”. Lo dichiara Stefano Cenci, Vice
Presidente di Unindustria e coordinatore del Gruppo di lavoro di
Unindustria sull’economia del mare, a margine dell’incontro con Pino
Musolino, Presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centro
Settentrionale. Tra i partecipanti anche Cristiano Dionisi, Presidente
Unindustria Civitavecchia (con la responsabilità anche del porto di
Fiumicino) e Francesco Borgomeo, Presidente Unindustria Cassino (con
la responsabilità anche del porto di Gaeta).

”Abbiamo illustrato al presidente Pino Musolino le nostre proposte
per lo sviluppo competitivo del territorio: infrastrutture,
transizione energetica, semplificazioni, ma anche nuovi settori di
sviluppo, turismo e digitalizzazione – aggiunge – La collaborazione
con l’Asdp è costante e vogliamo ringraziare il presidente Pino
Musolino anche per le competenze che la sua struttura ha messo a
disposizione per il nostro tavolo. L’obiettivo come sistema regionale
e nazionale non può che essere quello di essere coesi e sviluppare una
politica industriale per l’economia del mare, che è arrivata a
produrre 46,7 miliardi di valore aggiunto, pari al 3% del totale
dell’economia italiana. Roma è l’area in cui l’economia del mare
produce, in valori assoluti, il livello più alto di valore aggiunto
(7,4 miliardi di euro), attestandosi anche nella prima posizione per
quanto riguarda l’occupazione (127mila occupati)”.

      ”L’attrattività del nostro territorio non può che passare in primis
dal potenziamento delle infrastrutture: la Orte-Civitavecchia innanzi
tutto, ma anche infrastrutture portuali, retroportuali, ferroviarie –
conclude – Anche la creazione di una Zona Logistica Semplificata
regionale, che comprenda tutti e 3 i porti della Regione va verso
questa direzione, verso la costruzione di un ecosistema unico
favorevole a chi vuole investire nei nostri territori con progetti
validi e solidi. La Zls, attraverso una semplificazione
amministrativa, potrebbe favorire la nascita di insediamenti
produttivi, supportati da misure di defiscalizzazione e
decontribuzione che potrebbero essere messe in campo tramite un
contratto di area”.

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