Il profeta Craxi, il lunatico Trump e la legge tagliola di Trapani
Qualche giorno fa abbiamo riflettuto sulla differenza tra Taormina e Las Vegas, sulla visione della società del futuro. La riflessione di oggi, abituati ai bei posti, parte dalle spiagge di Trapani per arrivare a quelle di Cuba.
Ci eravamo accalorati nel disordine laziale tra uno sfogo del sindaco Raggi e un annuncio disatteso di qualche emulo. Con l’estate ci trasferiamo tra Trapani e La Havana e guardiamo il Mondo.
A Trapani, città innovata e ricercata negli ultimi anni, vediamo come Il Sindaco Girolamo Fazio alla vigilia del ballottaggio, al quale è arrivato grazie al voto dei cittadini, viene preventivamente arrestato, senza processo, per corruzione e il “famoso” reato di traffico di influenze.
Fine della storia, si ritira, senza condanna, fine delle elezioni.
Non sappiamo se sarà condannato giuridicamente, ma la condanna politica è arrivata immediatamente come quella umana, senza appello. Chi sa se a Trapani i cittadini non decidano una sorpresa democratica.
Cuba è un’isola, come la Sicilia, ha vissuto per mezzo secolo isolata dagli Stati Uniti, ma amata da gran parte del Mondo. Muore Fidel Castro, storico leader, ormai il Comunismo è un ricordo e Obama capisce che bisogna riallacciare i rapporti.
Arriva il Presidente Trump e le regole cambiano di nuovo. “Abbiamo scherzato ha detto ai cubani – noi non siamo mai stati amici” . Gli Stati Uniti certo che sono instabili, certe scelte non si cambiano con tale volubilità. Potremmo definirli inaffidabili?
Quando nel 1961 ci fu la crisi dei missili e gli americani gonfiarono i muscoli per contro l’armamentario russo a Cuba, la diplomazia italo-vaticana, guidata da Ettore Bernabei, su suggerimento di Papa Giovanni XXIII, convinse Kennedy che forse agli stessi russi davano fastidio i missili a stelle e strisce a Gioia del Colle.
Reciproco ritiro, pace fatta. Allora c’erano altri uomini.
Senza quel Santo Padre, ora non avremmo potuto goderci Rum e Cannoli e forse neanche la vita.
Trapani e La Havana testimoniano che qualche cosa nelle Istituzioni non funziona. Non vi è rispetto delle Istituzioni. Non a Trapani e a Cuba, semmai nella speculazione della finanza che mina la politica ed usa strumentalmente le Istituzioni stesse, che non conosce pace, che non sa godere della pace. A Trapani e a Cuba ti diverti; il verbo divertire viene dal greco e vuol dire uscire da sé stessi per andare incontro agli altri.
Gli uomini di finanza, evidentemente, non si divertono. Producono plusvalenze e queste si nascondono al popolo, si rimane chiusi nei codici e nei pin. Caro Benedetto Craxi, qualche ragione l’avevi. Sei stato profetico e sacrificato.La storia falsata, ma la verità è storia.
Camminavo sotto i portici e la vidi, era alta, slanciata, mora come un elegante velluto, bella come la libertà, con due occhi che sembravano due saette, quando mi guardarono. Le carezze della mia fantasia la avvolsero, così come il suo sorriso mi dissetò di piacere. L’uno incontro all’altra, divertente, questo a Trapani e a La Havana lo godrai, lì dove cerchi il Pin e la password no. Dove giudicherai senza conoscere il riscatto e la riabilitazione no. Presidente Craxi grazie. Siamo uomini e donne.
Scrittore Sumero