NICOLA TAVOLETTA: OGGI GIORNATA DELL’INFANZIA, RICORDO MINO DAMATO

La giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza celebra la data in cui l’Assemblea Generale della Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione Universale dei Diritti del fanciullo, revisionata sempre un 20 novembre, ma del 1989, come Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Ogni anno, il 20 novembre, si ricorda questa data in quasi tutti i paesi del mondo. Tutti i paesi del mondo, aderiscono alla Convenzione 194 Stati, ad eccezione degli Stati Uniti.

Oggi un mio pensiero speciale va ai bambini certamente, ma anche a tutte le lavoratrici e i lavoratori della scuola, pubblica e privata, che in questa fase stanno facendo un lavoro delicato e faticoso, anche a causa di una discutibile organizzazione del Ministero. Non ho difficoltà a dirlo, anzi è chiaro, il Ministro responsabile del Miur solleva quotidianamente perplessità sulla sua adeguatezza, ma le donne e gli uomini della scuola lavorano senza lamentarsi. Oggi sono in prima linea, meriterebbero anche riconoscimenti economici.
In questa giornata dedicata all’infanzia vi voglio ricordare una persona che ha rappresentato la dedizione alla cura dei bambini: Mino Damato.
Un giorno ero nel suo studio e parlavamo di politica, mi interruppe, perché era il momento della rassegna stampa video. Girarono varie immagini. Fermò una fotografia pubblicata da un giornale. Rappresentava un bambino africano che guardava un soldato armato in piedi davanti a lui. Mi disse di concentrarmi e di vedere quella istantanea proiettata nel futuro. Quante implicazioni negative avrebbe provocato nella felicità del bambino e poi di un uomo quell’elmetto e quel fucile. Quanto avrebbe inciso. Mi raccontò un giorno, eravamo in auto, quando ricoverarono in uno degli ospedali per l’infanzia che fece costruire in Romania un bambino di pochi mesi. Non si reggeva diritto con la schiena. Capi’ che non aveva una malformazione, semplicemente non era mai stato preso in braccio da alcuno, non era mai stato stretto da un abbraccio. Lo guarirono con gli abbracci. Un’altra volta raccontò in un convegno di quando la Rai lo mandò come inviato speciale in Kenya, erano gli anni ’60. Incontrò una bambina con la nonna. Erano sotto ad un albero nella savana. Parlarono. La nonna gli disse che la bambina fosse cieca. Si informo’ della patologia. In Europa si poteva curare con 30 dollari. La curarono, guarì.
Mi ricordo quando lo ospitammo a cena dopo un convegno affollatissimo a Santi Cosma e Damiano organizzato dal mio amico Maurizio Scarsella, ora Presidente delle Acli provinciali di Latina, e ci disse che era in sciopero della fame. Gli chiedemmo il perché: voleva che la Regione Lazio nominasse il Garante per l’infanzia. Rimase a cena senza toccare cibo. Squillo’ il suo cellulare, era la notizia che attendeva, fecero la nomina. Sapete che adottò una bambina affetta da AIDS ?
Potrei raccontarvi tanti ricordi, ma vi saluto con uno che possa rappresentare un auspicio.
Era il più popolare giornalista della Rai e gli affidarono la presentazione di Domenica In, stagione 1985/86. Una edizione indimenticabile, tra le più seguite della storia televisiva. Ricordo che oltre 20 anni dopo un signore ci fermò per strada per rammentare la famosa camminata sui carboni ardenti. Ebbene, lui, era una domenica di primavera, aprì la trasmissione è disse ai milioni di telespettatori di guardare fuori dalle finestre, di ammirare il sole, il profumo di primavera, di prendere per mano i propri bambini, di spegnere la televisione e di portarli a fare una passeggiata. Lui poteva stare solo con chi non si poteva muovere da casa.

Nicola Tavoletta

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