CORONAVIRUS: COLDIRETTI, SALVA LA VENDITA DI FIORI E VINO NONOSTANTE CHIUSURA CENTRI COMMERCIALI = Il florovivaismo made in Italy nel 2020 ha subito un crack da oltre 1,5 mldá
Roma, 22 ott.á(Adnkronos) áá – “E salva la vendita di piante e fiori e
relativi prodotti accessori nei centri commerciali nonostante la
chiusura obbligatoria nei fine settimana decisa per i non alimentari”.
Lo comunica la Coldiretti in una nota, in riferimento alle nuove
ordinanze regionali anti contagio, dalla Lombardia al Piemonte, che
esentano il settore florovivaistico dalla chiusura anche in vista
delle imminenti festività di Ognissanti oltre a stabilire il
coprifuoco per le uscite. á La nuova ordinanza anti contagio per
l’emergenza coronavirus della Lombardia – si legge nella nota –
recepisce anche le osservazioni fatte da Coldiretti alla Regione e
ripristina la vendita da asporto delle bevande alcoliche senza il
limite orario previsto nella precedente ordinanza per gli esercizi
pubblici, commerciali e per le attività artigianali, compresi quindi
cantine e supermercati. “La decisione di consentire la vendita dei fiori nei
prossimi weekend è importante – sottolinea la Coldiretti – per
garantire ai cittadini la possibilità di portare un dono ai propri
defunti, in una ricorrenza che resta tra le più radicate della
tradizione nazionale. Si tratta anche di una scelta coerente con la
necessità di tutelare il florovivaismo made in Italy che nel 2020 ha
subito un crack da oltre 1,5 miliardi e la perdita di decine di
migliaia di posti di lavoro, dai vivai ai negozi, con il blocco di
matrimoni, eventi e cerimonie”.á “Un vero e proprio tsunami per il
settore florovivaistico nazionale al quale la pandemia ha creato anche
problemi all’export con blocchi al confine e in dogana di tanti paesi
Ue ed extra Ue, con ritardi e difficoltà nei trasporti e nella
vendita. Il risultato – conclude la Coldiretti – è stata la perdita di
fiori e piante appassiti e distrutti nei vivai in Italia. Da tutelare
c’è il futuro di un comparto e chiave del made in Italy
agroalimentare, con il valore della produzione italiana di fiori e
piante stimato in 2,57 miliardi di euro grazie a 27mila imprese con
circa 200mila posti di lavoro che ora si trovano in gravissime
difficoltà”.