Erba alta, niente festa. I proclami colettiani inghiottiti dalla jungla
La scuola e le giovani generazioni sono il futuro di un popolo, di una comunità.Non vi è una prospettiva se non vi è attenzione per i più giovani.
Anche nelle peggiori carestie, nelle guerre, si è sempre data la priorità prima alle donne e ai bambini, considerate come le generatrici di futuro le prime e il futuro stesso i secondi. Dai barbari agli eschimesi tutti hanno avuto come obiettivo centrale anche quello dell’istruzione dei più piccoli.
Latina, anche in questo, sembra a oggi fare eccezione. Oggi, giornata delle tradizionali feste scolastiche per l’arrivo delle vacanze, appuntamento sempre goduto dai bambini nei giardini delle scuole, gli alunni a Latina sono rimasti in aula per l’incuria e la sporcizia degli spazi loro dedicati.
In diversi plessi scolastici di Latina oggi non ci sono state urla festanti, risate ed applausi. Non all’esterno, non nelle aree verdi, non nei giardini ma al chiuso come d’inverno. E il motivo è semplice: all’esterno non era possibile starci se non fugacemente a causa di erba alta, insetti, sporcizia, degrado.
A rinfrescare la calda festa qualche piccola folata di vento la stessa che ha spazzato via la polvere dei proclami della giunta Coletta che in un anno ha chiuso le scuole a causa delle caldaie rotte (cosa non avvenuta nemmeno nelle zone terremotate), che a via Quarto non è intervenuta nonostante parte di controsoffitti crollati, che in viale Kennedy non è intervenuta per i bagni rotti da più di sei mesi e che però ha speso tante energie comunicati e forza lavoro per statalizzare la scuola di Borgo Carso che ora sarà più laica, più “normale” ma soprattutto in forza al consigliere e nello stesso tempo preside Leotta.
E mentre si combatteva la crociata l’erba cresceva e non veniva tagliata in via Pasubio, in via Corradini, alla Chiesuola, al Pantanaccio.
Questa è l’attenzione per i bambini, i cittadini del futuro? Un’ amministrazione può sbagliare tutto e tutto è recuperabile, ma creare tanto disagio ai bambini e alle scuole no, non lo permettevano nemmeno i barbari. Il primo anno per la marina è stato una delusione, per ammissione diretta, ma per i bambini e le scuole un disastro, perchè il giorno dell’arrivo delle vacanze, correndo in giardino non se lo ricorderanno.
Il libro nuovo non è servito, speriamo sia più utile quello delle vacanze.
Chiara Danola