Le parole sono importanti
Ci sono state parole nella recente politica italiana, che in pochi anni si sono succedute nel rappresentare un cambiamento che tanto cambiamento non è stato. E queste parole hanno raccolto in poche lettere un messaggio che è stato di volta in volta vincente, hanno ottenuto l’effetto sperato.
La prima di queste parole è stata ROTTAMAZIONE ed ha funzionato tanto. Rappresentava il desiderio di liberarsi di gravami ritenuti un ostacolo al progresso , soprattutto personaggi politici , per lasciare il campo libero a chi sapeva cosa fare e come farlo.
Nel frattempo cresceva un altro insieme di parole destinate a soppiantare l’effimero successo della precedente , alimentate di continuo fino a farle diventare ossessive.
Parole come ONESTA’, seguite da Basta Casta, No ai Privilegi, Tutti Corrotti, hanno funzionato molto. Esprimono, in modo disordinato e animoso, il desiderio di giustizia che interessa tutti noi , spesso a fasi alterne. Anche in questo caso hanno generato un forte ed immediato consenso, nell’era dei messaggi via web.
E anche in questo caso dopo poco tempo, essendo soprattutto slogan privi di efficienza e di ricadute sostanziali per la vita di ogni giorno, sono state soppiantate da altre parole come SICUREZZA e Basta Immigrazione, Prima gli Italiani .
Hanno funzionato ed in breve tempo, brevissimo come per le altre parole spedite nel vento del web, hanno accumulato un ampio consenso e l’identità di tanti italiani. Perché sembrano racchiudere il nostro bisogno di tranquillità e sicurezza, il nostro desiderio di vivere in pace. Anche se poi in realtà alimentano solo una diffusa rabbia inutile ed inconcludente, che infine resta lì ,fine a se stessa. Continuare ad insistere fino a non riuscire a dire altro non servirà a ripetere il medesimo successo, come è stato nei casi precedenti.
Nell’era della comunicazione alla fine bisogna comunicare bene, non basta essere convincenti. Perché quello che soddisfa un giorno pare annoiare dopo poco tempo. E quali saranno le parole che possono sostituire, anzi invertire nel senso, quelle precedenti, in tempi di coronavirus?
Non funzionerà ripetere che le mascherine non servono, che noi non le mettiamo: le persone temono il contagio e giustamente. Non funzionerà ripetere che bisogna tornare a prima del Covid, facendo finta oggi che tutto fosse quasi perfetto. Non sortirà alcun effetto gridare ossessivamente che il problema sono gli immigrati o la corruzione, perché non è solo e semplicemente così.
Anche se queste parole montate come slogan possono soddisfare i sentimenti di qualcuno, di molti, il problema vero è che sono tanti i problemi che il nostro paese ha e che gli Italiani hanno. E che vanno affrontati con la consapevolezza che niente potrà essere come prima e che questa ripresa , che tutti vogliamo, può essere l’occasione per noi, per l’Italia e soprattutto per i nostri giovani, di sollevare il tappo che opprime la nostra società e che si chiama: arretratezza.
Forse le nuove parole potrebbero assecondare sentimenti positivi, per una volta. Potrebbero essere due: CRESCITA e Solidarietà. E non debbo certo spiegare perché.
Agostino Mastrogiacomo
Presidente Acli Terra Latina