Dagli orti alla savana. Spot politici e bambini tra la selva
E’ sicuramente una giunta verde quella targata Lbc. Lo dimostra il primo orto sociale inaugurato in città (una realtà molto diffusa soprattutto al nord e che ha fini nobili come riavvicinare i residenti alla cura del bene comune e donare sprazzi di verde in città sempre più cementificate) e ancor prima l’intensa campagna informativa legata alla piantumazione straordinaria di 300 alberi in diverse aree verdi della città.
Perché criticare azioni del genere che paiono avere solo conseguenze positive sull’ambiente e sulle persone che ci vivono? Perché come sempre, bisogna fare i conti con la realtà in cui alcuni progetti si inseriscono.
In una città dove ancora non si è capito come far fronte alla crescita, ordinaria ma che coglie sempre di sorpersa con l’arrivo della bella stagione (e questo anche prima dell’avvento della rivoluzione gentile della giunta Coletta) dell’erba, forse non era il caso di piantare 300 alberi (alcuni dei quali già rinsecchiti). Così come per l’orto urbano non è bastato crearlo ma occorrerà capire come manutenerlo. In alcune città del nord, prima tra tutte Milano, si nomina ciclicamente un’associazione, spesso di quartiere, che se ne assume la cura, cosa che qui in città, almeno stando al comunicato stampa del Comune non sembra essere stato fatto.
Ma tornando all’erba: ci si rallegra della crescita degli aceri nei parchi abbandonati (a parco San Marco c’è ancora l’area giochi con una casermetta chiusa e abbandonata e un dipendente comunale che deve andare ad aprire e chiudere il cancello mentre con un po’ di ingegno si creerebbero almeno tre posti di lavoro); e ancora si comunica complimentandosi sul fatto che “A distanza di meno di una settimana dall’ultima rilevazione, l’Amministrazione comunale comunica che è aumentata dal 33 al 50% la quota di verde pubblico oggetto di manutenzione. Per l’esattezza è pari a 76,5 ettari la superficie a verde interessata da interventi manutentivi, su un estensione totale di circa 163 ettari”. Tutto questo mentre alcuni bimbi sono costretti ancora ad andare a scuola tra erba alta, ratti, serpenti, sporcizia e accampamenti abusivi.
Succede ai piccoli studenti delle scuole elementari e medie di via Po, proprio alle spalle della ex Svar dove da anni si dovrebbe fare qualcosa e che rimane invece sempre abbandonata a sé stessa. Mentre dirigenti scolastici-consiglieri pretendono scuse dalla città (nelle loro scuole l’erba è stata tagliata e quindi non hanno di questi problemi) altri attendono pazientemente che qualcuno provveda a un’ordinaria amminsitrazione che non dovrebbe essere proclamata o sottolineata come una vittoria ma che dovrebbe rientrare nella semplice gestione di una città.
Saranno pur cambiati libro e anche insegnanti ma la sensazione è che pure questa giunta, dopo un anno di studio, verrà rimandata a settembre.
Andrea Lucidi