CORONAVIRUS: REGIONI, ‘NON PENALIZZIAMO TERZO SETTORE, BENE AZIONI GOVERNO’
Roma. (Adnkronos) – ’Bene la disponibilità del Governo, annunciate dal presidente Conte, di sostenere il Terzo settore con
tutta una serie di interventi, in modo tale da non penalizzare chi ci ha aiutato in un momento così difficile. È stata infatti accolta la nostra richiesta di azioni e interventi concreti, e in particolar modo quella di dare la possibilità di estendere anche al Terzo settore le misure di accesso agevolato al credito e al fondo nazionale di garanzia. Imprese e associazioni di promozione sociale devono avere la possibilità di poter sospendere i mutui e di accedere alle agevolazioni per le spese di sanificazione o per pagare i canoni di locazione’, dichiara Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, al termine della riunione in videoconferenza della Cabina di regia del Terzo settore guidata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, presente il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, Cristina Grieco (Assessore della Regione Toscana), coordinatrice della Commissione Scuola e Lavoro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein.
’Le Regioni esprimono grande apprezzamento – spiega Cristina Grieco –
per il lavoro di collaborazione finora svolto e per la sensibilitàrappresentata dal presidente Conte, che ha permesso di portare a termine il lavoro sul decreto per l’istituzione del registro unico del Terzo settore e di valutare la possibilità di linee guida condivise. Così come è positiva la disponibilità di portare a conclusione in tempi brevi altri provvedimenti attuativi della riforma. Fondamentale anche l’annuncio che potranno essere sbloccate dal Parlamento le risorse del cinque per mille Irpef destinate al Terzo settore e pari circa ad un miliardo di euro. ‘Accolte anche le altre richieste delle Regioni, come quella di.inserire nel prossimo decreto per l’emergenza coronavirus gli Enti del Terzo settore che non svolgono attività di impresa.La Conferenza delle Regioni ha già chiesto al Parlamento di inserire un emendamento che permetta anche al Terzo settore – compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti e i soggetti economici indicati dalla Commissione Europea – di accedere alle risorse garantite per le imprese’.