I’m a dreamer
Il mondo si è fermato per combattere un virus.
L’intero pianeta è unito in questa lotta e con un unico obiettivo: salvare vite umane.
E’ una rivoluzione che non credevo possibile, non credevo che avrei mai visto che tutti gli uomini della terra prendessero in seria considerazione che salvare la vita di uomini e donne, anche se di età avanzata ed in condizioni di vita insicure, fosse la priorità assoluta.
E’ bello da sapere e da vedere.
Perché da quando sono nato, 62 anni fa, hanno continuato ad esistere guerre sulla terra.
E la guerra è proprio l’inverso di questo: la guerra mette al primo posto l’interesse dello stato, dell’economia, dei potenti e della vita umana non si fa carico, anzi mette in conto di uccidere vite umane.
Io credo che questo sia un dato da sottolineare: esiste ed è diffuso più di quanto si creda il sentimento di solidarietà, di umanità, verso le persone e tra le persone.
Io sono convinto che la solidarietà è sempre stata la molla che ha permesso di progredire, di costruire, di migliorarci , anche nei periodi più bui della storia dell’uomo.
Eppure in questo caso, per un microscopico virus, gli stati Europei, quelli Americani, l’Asia, l’Africa, l’Oceania, lo stesso tormentato Medio Oriente sembrano uniti per uno scopo comune: difendere anzitutto la vita umana.
E forse nei prossimi decenni avrò la fortuna di potere vedere che gli armamenti saranno meno importanti della salute, che saranno meno importanti del consentire a tutti di avere una casa degna di essere abitata, che saranno meno importanti di un ambiente sano e sicuro, meno importanti del sapere, meno importanti del diritto alla felicità.
Chissà che un virus non cambi il corso dell’economia mondiale facendo quello che anni e anni di conferenze sulla pace non sono riusciti ancora a fare.
Lambertus