Lavoro e agricoltura. Sottosegretario Di Piazza: “Uscire dal sommerso con percorsi di integrazione sociale così anche risolvendo mancanza di manodopera”
“C’è un grido d’allarme a cui non possiamo non dare una risposta immediata e risolutiva.
È un grido d’allarme che arriva dalla filiera agro-alimentare, settore produttivo strategico per il nostro Paese, che oggi ha difficoltà a trovare la manodopera necessaria per garantire i prodotti alimentari necessari al fabbisogno degli italiani.
Questo settore, per troppi anni – ha affermato il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Steni Di Piazza – è stato vittima di fenomeni come le diverse forme di caporalato. Oggi si rende indispensabile intervenire.
Dobbiamo perseguire un doppio obiettivo:
consentire agli imprenditori del settore agricolo di poter reclutare velocemente il personale e riportare alla completa legalità l’intero settore, anche attraverso un serio progetto di integrazione sociale, cancellando così le immagini delle baraccopoli in cui vivono una parte dei braccianti agricoli.
Uscire dall’ambito dell’economia sommersa, con la conseguente assunzione degli oneri fiscali connessi a un’attività produttiva o lavorativa regolare -prosegue il Sottosegretario – è la soluzione che ci consentirà da un lato di dare una risposta immediata alla richiesta di aiuto della filiera agro alimentare; dall’altro di provvedere, in tempi rapidissimi, a regolarizzare quelle centinaia di migliaia di cittadini stranieri, presenti nel nostro territorio – ma senza la necessità di aprire in modo ‘indiscriminato’ le frontiere -, disponibili a rispondere subito a quelle offerte di lavoro in quei settori in cui abbiamo carenza di mano d’opera.
E poi possiamo attingere, temporaneamente, anche ai percettori di misure di sostegno al reddito, senza fargli perdere la misura che attualmente percepiscono.
Agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e vivaisti devono essere messi nelle condizioni di poter trovare manodopera in modo semplice, ma legale.
Partiamo con l’emersione del sommerso. Ridando alle persone la dignità sociale, si riduce il disagio e la criminalità.
Assieme alle altre misure messe in campo dal Governo, queste sono le basi minime per la ripartenza economica del settore. Senza aspettare il post Coronavirus”, conclude Steni Di Piazza.