ROSSIGNOLI (FEDERLAZIO): PER SITUAZIONE STRAORDINARIA ADOTTARE MISURE STRAORDINARIE

“Quanto sta accadendo oggi nel nostro Paese, e non solo, ci proietta improvvisamente dentro un incubo come mai ci era capitato di vivere. L’emergenza, nata come sanitaria, è diventata anche economica.

E’ tutto il sistema da oltre un mese ormai ad essere sottoposto ad uno stress senza precedenti: che riguarda le strutture e gli operatori sanitari, l’insieme della cittadinanza e il sistema economico.

L’emergenza Coronavirus oltre a destare a noi tutti una forte preoccupazione per quanto riguarda la salute, bene che è al primo posto delle nostre preoccupazioni, sta producendo sul piano economico un drastico calo della domanda, un forte rallentamento della produzione e un oggettivo ridimensionamento, quando non addirittura una chiusura totale, dei mercati di sbocco.

Molte attività economiche, nel campo della ristorazione, del commercio e del turismo, sono letteralmente ferme, mentre le attività produttive stanno andando avanti al prezzo di sforzi enormi e con ritmi talmente rallentati da non essere nelle condizioni di sostenersi ancora a lungo. I dati che la CCIAA di Roma ha raccolto con un campione di imprese dell’area metropolitana, attraverso l’Osservatorio Permanente, creato per monitorare costantemente l’impatto economico derivante dall’emergenza sanitaria, ci dice che addirittura il 95,3% delle imprese dichiara di aver subito conseguenze dirette in seguito al coronavirus e il 63,7% dichiara di aver registrato un calo del fatturato di oltre il 30% nell’ultimo mese, mentre il 51,3% si aspetta una contrazione di oltre il 30% nel 2020. Il 95% degli imprenditori afferma di avere una liquidità sufficiente per non più di 3 mesi.

Al tempo stesso dobbiamo riconoscere che questa emergenza almeno un elemento positivo l’ha prodotto, ovvero ha fatto aprire gli occhi alle imprese sulle nuove modalità di lavoro come lo Smart Working e più in generale, sulla necessità di promuovere sempre di più processi di digitalizzazione.

Questi aspetti dovranno essere convintamente recepiti sempre più dalle imprese in modo tale da diventare prassi comune dell’attività aziendale.

Tornando agli aspetti economici, è chiaro che in questa situazione bisogna adottare misure emergenziali, quali ad esempio forme di indennizzo alle imprese sostanzialmente proporzionate al calo dell’attività economica, sospensione immediata e dilazione dei pagamenti per metterle in grado di riprendere fiato e riorganizzare l’attività produttiva.

Vi è insomma una necessità indifferibile di azioni di sostegno straordinarie da parte delle istituzioni. Azioni che devono essere indirizzate sia al sistema degli ammortizzatori sociali, sia al rapporto delle stesse con l’amministrazione fiscale dello Stato, sia infine al rapporto delle imprese con il sistema bancario che deve assolutamente recitare un ruolo da protagonista affiancandole in questa situazione di forte criticità.

A proposito di banche non ci stancheremo mai di ricordare la centralità rappresentata dai Consorzi di Garanzia Fidi, per il ruolo che essi possono svolgere proprio nell’agevolare l’accesso al credito da parte delle PMI in modo particolare.

Se la situazione è effettivamente grave, inedita, straordinaria, allora altrettanto straordinari dovranno essere i provvedimenti che la politica dovrà varare.

Le misure adottate fin qui dal Governo e le risorse stanziate sono un primo passo importante, ma altri ne dovranno essere compiuti. Così come la Regione dovrà continuare a rispondere con puntualità sia per gli aspetti primari della nostra salute che quelli relativi alla situazione economica.

Ma quello che più ci aspettiamo è un intervento forte, poderoso, incisivo delle istituzioni finanziarie e politiche dell’Unione Europea, senza le quali sarà difficile, per non dire impossibile, che il nostro Paese possa risollevarsi. Non dobbiamo assolutamente restare invischiati nelle alchimie dei vincoli europei.

L’emergenza è che il Paese possa superare quanto prima l’emergenza sanitaria e che il suo sistema economico e produttivo, adeguatamente supportato, possa superare il grave momento di difficoltà”.

Così si è espresso in una nota diffusa oggi il Presidente di Federlazio, l’associazione delle Piccole e medie imprese del Lazio, Silvio Rossignoli

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