MY HERO ACADEMIA Un manga che può insegnare.

Per chi non lo sapesse e per chi avesse intenzione di vederlo nei prossimi giorni, My Hero Academia è una serie televisiva Anime basata sul Manga scritto e disegnato da Kohei Horikoshi, un fumettista giapponese che ha portato sugli schermi di tutto il mondo la sua creazione dal 2014.

La serie è ambientata in un mondo in cui i supereroi sono all’ordine del giorno grazie ai poteri sovrannaturali che ogni essere umano nel raggio di tutto il globo possiede dai quattro anni in poi. Queste straordinarie capacità vengono soprannominate : “Quirk”
Uno di loro però, proprio il protagonista, nonostante avesse passato il quarto anno di età non riesce a far sbocciare quel potere che pensava fosse assopito in lui e che quindi lo avrebbe reso il perfetto eroe di quartiere. Egli è Izuku Midoriya, uno dei pochissimi bambini in tutto il mondo fantasy di My Hero Academia che non è in grado di utilizzare il Quirk perché, per l’appunto, non ne possiede uno.
Questo però non abbatte l’animo giovane ed intrepido del ragazzo che ogni giorno supporta ed ammira il suo eroe preferito, il grande e fortissimo All Might. Per chi crede o supponga che questo sia il classico anime picchiaduro, sentimentale o antagonistico, deve anche credere che ha un profondo legame con la realtà che, purtroppo, spezza tanti sogni e progetti di giovani ragazzi consapevoli di poter dare e fare tantissimo.
Midoriya è il rarissimo ragazzo che nonostante le sue difficoltà mette tutto sé stesso per ottenere ciò che desidera, anche se alcune volte ottiene molte ed irreparabili delusioni. Malgrado questo però egli non smette neppure per un momento di credere nel suo sogno, quello di diventare il più forte ed imbattibile eroe di tutti i tempi. E proprio la sua forte volontà e il suo forte spirito attirano l’attenzione di All Might, l’eroe numero uno di tutto l’anime. Forse qui entra in gioco ciò che colpisce i ragazzi nella società effettiva, ovvero che nonostante lo studio, i corsi e i sacrifici fatti per ottenere quell’obiettivo, molto spesso vengono messi al secondo posto a causa della concorrenza di quegli individui che non meritano nulla ma possiedono un bel calcio nel sedere per entrare a far parte di un’azienda o un posto di lavoro per il quale alcuni, per entrarvi, hanno veramente speso tanto tempo sui libri o fatto sacrifici tra corsi e tirocini.
All Might infatti ha donato il suo potere chiamato “One For All” al suo allievo Midoriya perché quest’ultimo, grazie ai profondi sforzi e ai suoi determinati valori, si è guadagnato il rispetto e la stima da parte del suo eroe preferito. Oggi, sopratutto in Italia, se in famiglia non c’è colui che aiuta il figlio, il nipote o l’amico ad entrare in un’azienda o addirittura nelle forze armate, siamo sicuri che la maggior parte delle volte non riusciremo ad ottenere il nostro obiettivo che fin dall’infanzia ci eravamo prefissati.
In My Hero Academia tutti hanno già un potere da mostrare e da coltivare e quindi la vita di quei personaggi è più facile se non completamente realizzabile. Izuku Midoriya invece deve lottare e sacrificare sé stesso per ottenere ed esaudire il suo più grande desiderio. Io stessa durante gli anni di scuola ho dovuto affrontare un episodio simile con un ragazzo più volte bocciato negli anni precedenti, ma che è stato facilmente chiamato da un’importante azienda farmaceutica quando io ed i miei compagni di classe abbiamo dovuto studiare e fronteggiare i cinque anni dell’istituto superiore.
Con questo vorrei dire a tutti coloro che sperano di entrare a far parte di una delle più famose editorie italiane o in una qualsiasi azienda che merita la vostra attenzione di non arrendersi mai, neppure quando le delusioni più grandi abbatteranno il vostro animo fino a mettervi al tappeto. Ricordatevi che Midoriya nonostante prima fosse un ragazzo gracile e piagnucolone, è diventato ora uno dei più impavidi ed amati eroi nella storia di tutti gli anime. Sognare non è da bambini. Sognare è rendere sé stessi un “qualcuno” che potrebbe cambiare, in un futuro, la storia del nostro Paese.

Giulia Mariniello

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