La tutela del minore nella conflittualità genitoriali
Spesso le separazioni sono conflittuali e ciò arreca danni psicopatologici ai figli; le cause che conducono ad una separazione possono essere moltissime e spesso generano rabbia ed atteggiamenti disfunzionali per i figli.
Uno dei vari aspetti critici pertinenti ai genitori altamente conflittuali, è l’incapacità degli stessi di riuscire a sentire al figlio che, anche quando egli non è presente, la mamma ed il papà possono vivere tranquillamente la loro vita, sapendo che presto si rivedrebbero comunque.
Accade che determinato clima possa arrivare a portare uno dei due genitori ad ostacolare il rapporto del figlio con l’altro genitore e quindi si viola il regime di affidamento stabilito dal Giudice.
A volte accade che il figlio possa arrivare ad essere manipolato ed influenzato, e può convincersi della cattiveria e della colpevolezza del genitore denigrato, arrivando anche ad avere paura di lui.
Per ciò che riguarda quanto l’affidamento ed il mantenimento dei figli minori, il giudice deve attenersi al principio dell’esclusivo interesse del minore e, di conseguenza, applicare il principio della bigenitorialità.
L’intensa conflittualità genitoriale difatti, genera nel bambino ansie abbandoniche ed angosce depressive, a cui egli reagisce in modo difensivo tramite vari meccanismi, tra cui anche la proiezione e la scissione.
Nella maggior parte dei casi la separazione dei genitori, può generare nel minore la paura di perdere l’amore
ed il sostegno delle figure adulte di riferimento; sappiamo che i bambini ricercano istintivamente la certezza della presenza stabile e garantita perlomeno un genitore, rifiutando al contempo l’altro.
I bambini che sono coinvolti nelle dispute genitoriali sono spesso contesi o trascurati, portati a dover scegliere un genitore a discapito dell’altro, con l’instaurarsi così di conflitti di lealtà, sentimenti di colpa, di inadeguatezza e di abbandono.
La grande sofferenza ed il disagio dei minori figli di genitori separati implica una necessità di protezione e tutela che l’apparato giudiziario e istituzionale deve necessariamente mettere in atto, in quanto i genitori, non solo non riescono a vedere e contenere il bambino, ma sono essi stessi la fonte del suo disagio.
Per quel che concerne la legge inerente i diritti dei minori, negli ultimi decenni l’Italia ha dovuto recepire nel proprio ordinamento le indicazioni che sono contenute nella Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia del 198913 e nella Convenzione Europea sull’esercizio dei diritti del minore, adottata a Strasburgo il 25 gennaio 1996.