Gli incontri peritali all’interno di una consulenza tecnica di ufficio in materia di separazione e divorzio
Molto spesso le coppie genitoriali, che arrivano in Tribunale con l’intento di separarsi o divorziarsi si trovano all’interno di una consulenza tecnica di ufficio (C. T. U.), disposta dal giudice, senza sapere come si svolgerà il tutto.
L’obiettivo della consulenza tecnica di ufficio è quello di apportare dei miglioramenti nella vita del minore; quindi capire valutare le competenze genitoriali della coppia, il benessere psicologico del minore, la vita e redigere un calendario di visita con il genitore non collocatario.
Tutto ciò si svolge all’interno di incontri che possono durare da un’ora a tre ore, appuntamenti che sono registrati.
Alla fine degli incontri peritali viene redatto un verbale in cui vi è la sintesi di quanto è stato effettuato. Agli incontri possono presenziare i consulenti di parte, ovvero i consulenti scelti dal padre o dalla madre che oltre a verificare il lavoro del consulente, posso apportare osservazioni o fare delle richieste.
Gli incontri peritali possono essere moltissimi ed è molto importante che il C. T. U., ovvero il consulente tecnico di ufficio spieghi quale metodologia vuole mettere in atto per poter espletare il proprio lavoro.
Il numero degli incontri peritali devono essere decisi dal consulente e di solito sono: incontri individuali, che servono per poter capire le persone e la loro storia; gli incontri congiunti di coppia, utili per comprendere le tappe evolutive della coppia dall’inizio fino al momento della separazione e come hanno deciso di parlare ai propri figli; incontri con il figlio od i figli, fondamentali per sapere come vive la situazione familiare; incontri di osservazione tra padre e figlio/a e madre e figlia/a, utili ad appurare le dinamiche che vi sono tra il genitore ed figlio; incontri con i Servizi Sociali, laddove sono intervenuti; incontri con il corpo docente della scuola frequentata dai minori, molto importante per capire se i genitori partecipano alla vita scolastica e se il minore è ben inserito nel gruppo classe; poi vi è la parte relativa alla somministrazione dei test che vengono fatti sia ai genitori che al minore, fase delicata ed utile a fornire delle indicazioni sia sulla personalità dei genitori che su quella dei figli; alcuni consulenti decidono di effettuare le visite domiciliari presso le abitazioni dei genitori, in cui il consulente deve osservare se vi è uno spazio all’interno delle mura delle rispettive case, un posto dove il minore può dormire, studiare e giocare.
Terminati gli incontri il consulente di ufficio redigerà una relazione, denominata bozza di relazione che dovrà inviare ai consulenti di parte, od agli avvocati.