Costruire Ponti, Non Muri: Unione e Partecipazione per il Bene Comune
di Rosapia Farese, Presidente Associazione FareRete InnovAzione BeneComune APS
Di fronte a sfide sociali e ambientali senza precedenti, mi soffermo sulla cruciale necessità del ‘Fare Rete’ tra organizzazioni, comunità e singoli individui.
In qualità di rappresentante e Presidente dell’Associazione FareRete InnovAzione BeneComune APS, ho maturato la convinzione che la costruzione di reti solide e partecipative rappresenti la chiave per un cambiamento sociale positivo e duraturo. “Fare Rete“, per me, ma anche per la visione associativa, trascende la mera collaborazione episodica; è piuttosto un impegno profondo, che si radica nella condivisione di obiettivi comuni e nell’ambizione di acquisire una rappresentatività significativa, sia formale che sostanziale.
La partecipazione attiva è, a mio avviso, l’elemento fondamentale che può guidare la nostra società verso il raggiungimento del bene comune. In questo processo, nessuno può rimanere indifferente o escluso: tutti sono chiamati a contribuire, secondo le proprie possibilità e competenze, al benessere collettivo. Il bene comune, infatti, si nutre della volontà e dell’azione di ciascuno di noi, impegnati non per interessi personali, ma per una visione inclusiva e solidale del futuro.
Di fronte alla crisi del welfare e alla necessità di un rinnovamento etico della nostra società, propongo il modello della “welfare community” come risposta innovativa ai bisogni emergenti. Un esempio concreto di questo approccio è rappresentato dalle Case della Salute, luoghi di incontro e di integrazione tra servizi sanitari e sociali, dove la partecipazione della comunità diventa il motore di un’assistenza inclusiva e personalizzata.
In occasione del convegno del 12 aprile, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, dal titolo “Insieme per una nuova primavera: etiche per il BeneComune”, intendo lanciare un appello alla mobilitazione per una nuova identità culturale e nazionale, che ponga al centro la dignità della persona umana”.
Questa visione si fonda sui principi della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e sulle fondamenta del diritto dell’Unione Europea, riconoscendo la dignità umana come il pilastro su cui costruire ogni politica e azione sociale.
Il mio invito è quindi rivolto a ogni individuo e organizzazione: partecipare attivamente alla costruzione di una società più giusta e inclusiva, dove il bene comune e la dignità di ogni persona sono i valori guida.
Il convegno di aprile non rappresenta solo un evento di portata significativa, ma anche il punto di partenza per un percorso condiviso verso un futuro caratterizzato da solidarietà, cooperazione e rispetto reciproco.
Siamo chiamati, tutti insieme, a intraprendere questo cammino, per costruire un welfare più inclusivo e partecipativo, orientato verso il bene comune e il rispetto della dignità umana.
CONTINUEREMO A PARLARE su questi temi, “Insieme per una nuova primavera: etiche per il BeneComune – per intraprendere insieme un percorso di miglioramento della qualità di cura e di vita di tutti, luogo di beni relazionali, nella casa comune – un appello a un’identità nazionale e culturale”, sull’Articolo 2 del TUE nell’Unione Europea:
“L’Unione europea si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritti umani, per tutti i cittadini e i loro bisogni”,
e Stimolare il dibattito pubblico sulla centralità della Persona, il rispetto delle diverse culture, promuovendo sostenibilità sociale, ambientale e economico, inclusione e solidarietà, al Convegno del 12 aprile 2024 promosso dalla nostra Associazione FareRete InnoVAzione BeneComune APS presso “Sala delle bandiere” presso Parlamento Europeo Roma, dal Titolo: “Insieme per una nuova primavera: etiche per il BeneComune – per intraprendere insieme un percorso di miglioramento della qualità di cura e di vita di tutti, luogo di beni relazionali, nella casa comune – un appello a un’identità nazionale e culturale”
Presentazione Libro Bianco e Manifesto dei Diritti e dei Doveri del BeneComune – Laboratorio di Dialogo e Azione per il Bene Comune
Siete tutti invitati, vi aspettiamo
Senza riferimenti ai valori non negoziabili si rischia di abbandonare la stella polare e di navigare in un oceano senza sponde e senza meta e quindi di E nel caos di coloro che prescindono dal deposito della fede e dalle radici di 20 secoli di cristianesimo di parole di Dio di dottrina sociale della chiesa di catechismo della chiesa cattolica
Sento puzza di ideologie di estrema sinistra e non e di pensiero unico Dominante