FAMIGLIE CONFLITTUALI, SEPARAZIONE E FIGLI

dr. ssa Serena Masci di “Psinsieme”, gruppo di supporto psicologico territoriale: Dr. ssa Rita Baggiossi, dr. Fabio Battisti, dr. ssa Alessia Micoli, dr. ssa Cristina Pansera.

La conflittualità esperita dal minore prima della separazione genitoriale e la successiva disgregazione familiare possono provocare sentimenti penosi di ansia e di angoscia che risultano difficili da elaborare per un bambino piccolo (Ammaniti, M. (a cura di), 2001).

Il conflitto aperto, in modo specifico la rabbia espressa dai genitori, sembra essere particolarmente distruttivo per la qualità dell’adattamento infantile. I bambini provenienti da famiglie più conflittuali e fisicamente ostili, mostrano, infatti, una maggiore angoscia e un’aumentata reattività in risposta all’espressione della rabbia degli adulti, se comparati con bambini provenienti da famiglie meno conflittuali (Cummings, E. M., Zahn-Waxler, C., Radke-Yarrow, M., 1981).

La conflittualità tra coniugi ha generalmente inizio già prima della decisione della coppia di separarsi e perdura solitamente ben oltre la separazione. La sofferenza dei minori non è dunque, specifica delle separazioni, ma si ritrova anche in condizioni di non separazione, quando le relazioni familiari sono altamente danneggiate.

Ma quali sono gli effetti che il conflitto e la separazione causano sui minori?

Nei minori possono presentarsi disturbi differenti: si possono osservare lievi disturbi comportamentali oppure eccessi di angoscia, episodi anoressici o di insonnia e stati depressivi. Sono spesso presenti disturbi che riguardano l’espressione delle emozioni e lo sviluppo sociale ( Horner, T. M., Guyer, M. J., Kalter, N. M. 1992).

– Il bambino piccolo reagisce al disagio regredendo in alcune funzioni già acquisite e ricominciando dunque a bagnare il letto per esempio o a balbettare, ad avere incubi frequenti e difficoltà a dormire la notte.

– Il bambino in età scolare potrebbe rifiutare la scuola, manifestare difficoltà in termini di apprendimento e di profitto o aggressività nelle relazioni con i coetanei, mostrare la comparsa di sintomi psicosomatici di entità variabile (mal di pancia, mal di testa, asma, crampi diffusi) .

– L’adolescente potrebbe invece chiudersi “a riccio”, alternare fasi di abbassamento del tono dell’umore a fasi di aggressività, ostentare autonomia e indipendenza o richiedere attenzione attraverso comportamenti antisociali (fughe da casa, piccoli furti, atti vandalici). Alcuni adolescenti attuano condotte devianti come l’uso di sostanze stupefacenti o atteggiamenti asociali o antisociali. Più in generale, non riferendosi a specifiche fasce d’età, si può sostenere che i minori di famiglie separate o divorziate sono spesso colpiti da ansie, paure, sensi di colpa, depressione ed altri disturbi psicoaffettivi, dovuti alla perdita di uno dei genitori o di entrambi se questi sono immersi nel conflitto, nell’offesa o nella difesa, piuttosto che nella relazione con il bambino. La sofferenza provata può spingere i minori a dei comportamenti incongrui per età.

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