Mobbing e stress lavoro-correlato
A cura della dott.ssa Rita Baggiossi del gruppo Psinsieme: dott. Fabio Battisti, dott.ssa Alessia Micoli, dott.ssa Cristina Pansera.
Parlando di mobbing non si può non parlare di stress e, nello specifico, di stress legato all’attività lavorativa, che si manifesta quando le richieste dell’ambiente di lavoro vanno oltre le capacità del lavoratore di affrontarle o controllarle. Con il termine mobbing si fa riferimento a violenze prolungate sul posto di lavoro che provocano notevole stress al lavoratore che le subisce, con gravi conseguenze per la sua salute sia fisica che emotiva. Una delle definizioni più autorevoli è la seguente: “per mobbing si intende comunemente un comportamento del datore di lavoro (o del superiore gerarchico, del lavoratore a pari livello gerarchico o addirittura subordinato), il quale, con una condotta sistematica e protratta nel tempo e che si risolve in sistematici e reiterati comportamenti ostili, pone in essere forme di prevaricazione o di persecuzione psicologica nei confronti del lavoratore nell’ambiente di lavoro. Da ciò può conseguire la mortificazione morale e l’emarginazione del dipendente, con effetto lesivo del suo equilibrio fisiopsichico e del complesso della sua personalità”. (Corte di Cassazione, Sentenza n. 3875/09). Le vittime del mobbing sono caratterizzate da una ridotta attività tonica dell’asse ipotalamo-ipofisi- surrene (HPA) che controlla la secrezione di cortisolo, l’ormone dello stress, per cui si avrà quale conseguenza un cedimento dell’organismo ed a un indebolimento delle difese immunitarie con possibili patologie cardiovascolari, ulcera gastrica, scomparsa del desiderio sessuale, ecc.. E’ importante focalizzarsi sugli aspetti emozionali, peculiari del mobbing e sulle conseguenze che esso produce sul lavoratore, causando danni:
– alla sua immagine, con ripercussioni sulla propria autostima, alla professionalità, economici, alla salute, danni spesso irreversibili;
– alla sua vita di relazione con la perdita di amicizie e sostegni morali, importanti punti di aiuto e di riferimento, aumentando il suo stato di depressione, frustrazione e isolamento;
– alla sua famiglia, a causa della mutata situazione economica, di danni psicofisici nel tempo, che possono condurre alla dissoluzione del nucleo familiare fino a separazioni o divorzi. Inoltre, il mobbing avrà ripercussioni anche sull’azienda che lo mette in atto o permette che avvenga, colpendone l’efficienza e la produttività, diminuendo la motivazione del lavoratore, aumenteranno l’assenteismo, la conflittualità, gli infortuni e le malattie, lo scarso interesse, il contenzioso: tutto ciò creerà un clima negativo. Il mobbing viene considerato sicuramente una delle cause di stress da lavoro correlato e come tale deve essere tenuto in considerazione, alla luce delle complesse conseguenze che comporta, non solo a livello personale, ma anche sociale per le spese e gli oneri sociali, quali sussidi, pensioni anticipate, mobilità, invalidità, ammortizzatori sociali, che ne derivano.