REGIONALI. LAZIO, LEODORI: NO MIA CANDIDATURA PRESIDENTE SENZA CAMPO LARGO

(DIRE) Roma, 28 ott. – Senza il campo largo Daniele Leodori non è più disponibile a candidarsi alla presidenza del Lazio alle regionali, che presumibilmente si svolgeranno il prossimo 5 febbraio.
Il vicepresidente della Regione ed esponente del PD ha spiegato su Facebook il suo pensiero: “Nei mesi scorsi ho dato la disponibilità a proseguire l’esperienza condotta in questi anni in Regione Lazio anche impegnandomi in prima persona, anche con le primarie, per continuare questo lavoro con una coalizione unita e ampia. In questo momento il progetto del campo largo mi sembra più fragile e ne prendo atto. Non sta a me giudicare le scelte di altri partiti, ma è chiaro che la mia disponibilità fosse legata fortemente alla possibilità di proseguire questa esperienza”.
Il leader del M5S, Giuseppe Conte, sembra sempre più arroccato sulla posizione di una candidatura solitaria del Movimento.
Leodori dal canto suo assicura che “continuerò a lavorare per realizzare questo disegno unitario finché sarà possibile. Perché a mio avviso rimane necessario per dare al Lazio continuità e qualità amministrativa e, allo stesso tempo, battere le destre.
Proseguirò il mio impegno da vicepresidente fino alla fine con la serietà e la passione che da sempre contraddistinguono il mio lavoro. Continuerò anche a impegnarmi per il nostro territorio perché non posso non ricambiare la fiducia e la stima che tanti ripongono in me”.
Il vicepresidente ha ribadito che “il lavoro che abbiamo svolto in questi anni in Regione Lazio ha prodotto risultati importanti. È stato possibile grazie alla qualità umana delle persone impegnate in questo progetto ma anche alla capacità di condividere le scelte con un’alleanza ampia, che ha lavorato nella stessa direzione. Siamo stati la prima Regione ad allargare l’alleanza di centrosinistra con una coalizione che includeva il Movimento Cinque Stelle e gli unici ad avere nella nostra maggioranza contemporaneamente anche i rappresentanti di Azione, Italia Viva, Demos e le forze ambientaliste e di sinistra. I risultati raggiunti sono stati frutto anche di questa unità”.

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