PD. ZINGARETTI: PER ALLEANZE FUTURE SI PARTA DA VALORI DISATTESI COSTITUZIONE E DA PERSONE NEL 2023 75 ANNI DA ENTRATA IN VIGORE CARTA, SPESSO NON APPLICATA
Roma, 8 lug. – “Il motore di un’alleanza, aggregazione o definizione di un “campo” non può avvenire a prescindere da un indirizzo. Deve avere un’anima, dei valori, una visione un programma per radicarsi nella società e rappresentarne le ambizioni”, scrive Nicola Zingaretti in un articolo uscito oggi su Tpi.”La costruzione di questo progetto politico e delle sue basi credo sia ora la nostra missione. Da dove si comincia? Dalle persone. Come recitava il titolo della piattaforma congressuale per Piazza Grande del 2019 e come di nuovo giustamente ci sollecita Romano Prodi. Nel 2023 saranno 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione Italiana. Possiamo partire dalle fondamenta. Siamo davvero una Repubblica “fondata sul lavoro”, come è scritto nel primo articolo della Costituzione? La distanza con la realtà e siderale. Chiediamoci quindi: a chi ha la fortuna di averla, un’occupazione, è garantita “una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'”esistenza libera e dignitosa”? È ciò che prescrive l’Art. 36. La risposta netta è: troppo poco, e sempre meno”. “L’Art. 37 dice che “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”. Eppure, la parità salariale di genere è ancora un miraggio. Anche quel pilastro democratico che è l’Art. 3, specie nella seconda parte, è di fatto disatteso. Gli ostacoli tra le persone e le loro prospettive di benessere sono spesso insormontabili: in Italia ci sono 5,6 milioni di personeche vivono in povertà assoluta, il 9,4% della popolazione. L’Art. 32 – prosegue l’ex segretario del Pd – richiama un altro dei principi vitali di uno Stato democratico: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. E invece oggi in Italia i lavoratori con redditi alti hanno un’aspettativa di vita di quasi 5 anni maggiore rispetto a quelli con redditi bassi”.
Roma, 8 lug. – “L’iniziativa economica privata è libera, come prescrive l’Art. 41 della Costituzione, ma la selva burocratica, la complessità del sistema fiscale e la stratificazione di competenze con le quali si devono confrontare quotidianamente le nostre imprese rischiano di stritolare la libera iniziativa economica. Davvero oggi in Italia “la scuola è aperta a tutti”, come prescrive l’Art. 34? Solo formalmente.Anche quello enunciato nell’Art. 34 resta purtroppo un bellissimo principio di fatto non applicato. L’Italia è uno dei Paesi con la più alta dispersione scolastica in Europa. Lavoro, giusta retribuzione, parità di condizioni tra donne e uomini, eguaglianza nelle opportunità economiche e sociali, diritto alla salute per tutti, tutela dell’ambiente, del patrimonio storico artistico e del paesaggio, diritto allo studio, libertà d’impresa, diritti di cittadinanza per le persone.Ecco ad esempio alcuni grandi terreni di iniziativa per attuare la nostra Costituzione e che non sono affatto presidiati. Nel 2023, possiamo svolgere un ruolo nazionale e democratico solo se alla rabbia generata dalla solitudine sapremo proporre un progetto che offra speranza. Per vincere, dobbiamo costruire intorno a questa visione le alleanze politiche e sociali, per vincere e non essere solo testimonianza. Apriamo presto cantieri delle idee, incontriamoci, come abbiamo fatto con le Agorà volute da Enrico Letta. E intorno a questo processo, con un nostro punto di vista e con tutta la nostra passione, costruiamo – allora sì – un campo di forze politiche,sociali, culturali, di Sindaci, di esperienze civiche e amministrative, che rimetta al centro le persone. Tutto ha un senso solo se si misura con la portata di questa sfida, in Italia, in Europa e nel mondo: far avanzare in maniera netta le conquiste reali e i valori della nostra potente Costituzione.