SICCITÀ. ROMA, D’ANGELIS: EMERGENZA VERA, NIENTE PIOGGIA PER ALMENO 15 GIORNI “ALLARME ROSSO AGRICOLTURA, NELLA CAPITALE A RISCHIO AREA DA ROMANINA A OSTIA”
(DIRE) Roma, 21 giu. – Quella idrica a Roma e nel Lazio “è un’emergenza vera, questa mattina le proiezioni meteo-climatiche ci indicano che da qui ai prossimi 15 giorni non ci saranno piogge in Italia centrale in grado di permettere a sorgenti, fiumi e laghi di avere più acqua”. Lo ha detto all’agenzia Dire il segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, Erasmo D’Angelis, impegnato nella riunione dell’Osservatorio straordinario con Roma Capitale, Regione Lazio, Consorzio di bonifica e la stessa Autorità in merito all’emergenza idrica che sta colpendo l’area e che ha portato la Regione a proclamare lo stato di calamità naturale. La prossima riunione dell’Osservatorio è prevista tra circa venti giorni, per monitorare l’andamento della situazione.
Che, per D’Angelis, “resta da allarme rosso per il settore dell’agricoltura, che è quello che soffre più di tutti soprattutto lungo la fascia costiera, dove la penetrazione del cuneo salino dell’acqua di mare che inquina le falde dolci rende impossibile l’irrigazione, provocando l’abbandono delle prime fasce agricole da Ostia fino al viterbese e alla Maremma laziale e toscana”. Un fenomeno, ha spiegato, “che abbiamo individuato ormai da diversi anni nelle zone a Sud del Paese come Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia ma che ora inizia ad affacciarsi anche sulla fascia costiera dell’Italia centrale, ed è un problema enorme”.
Non è solo il settore agricolo, però, a soffrire: “Come Autorità abbiamo dato come indicazione numero uno quella di risparmiare più acqua possibile, da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire, perché se c’è un allarme rosso sull’agricoltura siamo all’attenzione massima per quanto riguarda l’idropotabile”. Le aree più a rischio da questo punto di vista sono, nel Lazio, il viterbese e la zona dei Castelli Romani, mentre Roma al momento non correrebbe il pericolo di dover ricorrere a turnazioni o altre forme di razionamento: “L’area romana è abbastanza tutelata dal fatto che Roma preleva acqua buonissima da sorgenti sotterranee e da serbatoi immensi come quelli del Monte Nuria, del Peschiera-Capore e dell’Acquedotto Marcio- ha spiegato il segretario dell’Autorità- Sono sorgenti carsiche piene d’acqua che garantscono in questo momento, facendo attenzione a non sprecare nulla, di avere l’acqua nelle nostre case. Con manovre e riduzioni della pressione Acea sta gestendo la situazione, e se ci dovessero essere problematiche saranno probabilmente nella zona Sud-Est dell’area metropolitana, quella che va da La Romanina a Ostia”.
Un altro messaggio dell’Autorità, ha incalzato D’Angelis, “è rivolto alle aziende idriche per aumentare gli sforzi volti a ridurre le perdite. A Roma è stato fatto un passo da gigante dopo il 2017, quando le perdite erano al 44% e sono state portate al 28,5%, di fronte a una media nazionale scandalosa che si attesta al 42%, un dato imbarazzante per il Paese”. Inoltre “abbiamo fatto un appello affinché le infrastrutture dell’acqua rientrino nei bilanci dello Stato e delle Regioni, perché oggi è tutto affidato alle tariffe e in Italia, avendo quelle più basse d’Europa, le aziende più di questo non possono fare”.