CULTURA. TEATRO. IN ‘CARTOLINE DA CASA MIA’, IN SCENA ALL’ OFF/OFF THEATRE DI ROMA, L’INQUIETUDINE E LA SOLITUDINE GIOVANILE DELL’ HIKIKOMORI
Martedì 26 e mercoledì 27 aprile, torna in scena nella Capitale, all’ Off/Off Theatre di Via Giulia, ‘Cartoline da casa mia’.
Nella pièce, scritta da Antonio Mocciola e interpretata da Bruno Petrosino, il giovane Fosco vive completamente isolato dal mondo esterno, senza avere più nulla, tranne la voglia di comunicare, ma attraverso un mezzo oggi quasi scomparso nel tempo dominato da Internet: la cartolina.
Una storia autentica, dei tempi nostri, quella raccontata in ‘Cartoline da casa mia’: un’autoreclusione tra solitudine e disperazione ma con dignità, che riporta tra gli spettatori una modalità di vita alternativa, molto diffusa tra i ragazzi sotto i 35 anni del Giappone contemporaneo, l’Hikikomori.
Cosi Fosco, denudato, tra le quinte altrettanto scabre, vive confinato in un quadrato di luce nel buio, come se fosse in un ring immaginario. E qui scrive le sue cartoline ai suoi affetti, tutti lasciati nel mondo reale.
Il giovane Fosco narra, quindi, se stesso, il suo disagio e la sua disaffezione, il suo divorzio de facto dalla vita di tutte le altre persone. E lancia molti pensieri e segnali del tutto non compresi dal mondo esterno, e fors’anche apparendo alla gran parte di una società borghese e falsamente perbenista, un soggetto problematico, quasi irrecuperabile, un disadattato.
Un testo da vedere e ascoltare, quello di Mocciola con protagonista Petrosino, che fa riflettere sulla interiorità oscura e incomunicabilità di tante persone, sempre più messe alla prova. Singoli che giungono anche ad essere attraversati e finanche squassati nella personalità da una società tecnologica, frenetica, sempre in trasformazione, sospingendololi in un’inquietante esperienza di isolamento volontario.
‘Cartoline da casa mia’ è uno spettacolo vietato ai minori di 18 anni.
(RoPag)