LA GIORNATA DELLA TERRA
di Massimo De Simoni *
Il 22 Aprile le Nazioni Unite celebrano la Giornata della Terra, una ricorrenza per non dimenticare che il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente sono la precondizione essenziale per una migliore qualità della vita delle persone che abitano l’intero globo terrestre, quello che Francesco chiama la nostra “casa comune”.
Proprio Papa Francesco infatti nell’enciclica Laudato si’ ci invita ad una conversione ecologica globale, correggendo quei “modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente”.
L’uomo per le sue necessità è chiamato ad essere un utilizzatore della Terra, ma non un predatore senza scrupoli. E’ il riguardo con il quale dobbiamo gestire il Creato che ci è stato affidato nel nostro passaggio terreno e la responsabilità che abbiamo nei confronti di chi abiterà questo pianeta dopo di noi; è il dovere che abbiamo nei confronti delle future generazioni, alle quali dobbiamo lasciare questa “casa comune” nelle migliori condizioni possibili.
Dobbiamo ragionare in termini di “ecologia integrale” partendo dalla consapevolezza che l’uomo è parte integrante ed elemento centrale della natura e dell’ambiente in cui vive. Ma per fare questo è necessaria una rinnovata “spiritualità ecologica” per generare una coscienza individuale e collettiva che possa portare a nuovi stili di vita; solo così si potrà invertire la tendenza che ha prodotto il drammatico debito ecologico che oggi divide il nord dal sud del mondo.
Il rispetto dell’ambiente non può mai essere un problema, ma è sempre una grande opportunità per tutti e ACLI TERRA è in campo con i suoi valori per dare un contributo in questa direzione.
(*) Presidente Acli Terra Lazio
Concordo pienamente, caro Max.Purtroppo nn è un problema di facile soluzione, atteso che già quasi duemila anni fa l impero romano fu l antesignano dell’ inizio dello scarso rispetto verso l ambiente con le “venationes” ossia gli spettacoli con animali che fungevano da corollario a quelli più appetibili per il pubblico dei gladiatori, alcuni di questi autentici divi dell’ arena, pariteticamente ad oggi con alcuni assi del calcio. Tornando ai giochi con animali in circa trecento anni in tutte le migliaia di anfiteatri dell’ Impero Romano vennero abbattute alcune milioni di specie animali ( orsi lupi pantere leoni tigri coccodrilli antilopi Leopardi etc.) con un danno nn indifferente per l ecosistema. Che altro dire, al resto ha provveduto la rivoluzione industriale e la follia del capitalismo. Un caro saluto e speriamo di vederci presto.Gianpiero