LIBRI: ‘CESANESE: VINO DA AMARE’, LA SCOPERTA DEL TERRITORIO NELLA NUOVA GUIDA DI ‘REPUBBLICA’- Ad aprire il volume una testimonianza di Antonello Venditti
Roma, 5 apr. (Adnkronos) – Sarà quella dedicata al vino Casanese la nuova ‘perla’ che si aggiunge alla collana ‘Italia del Vino’ delle Guide di Repubblica. Piglio, Affile e Olevano Romano sono i cardini della Docg e delle Doc fatte di vigneti con profonde radici e vini dalla forte identità. Dieci i borghi raccontati in Guida, con centinaia di consigli su dove mangiare, dove dormire, cosa comprare, artigiani, feste di piazza e prodotti tipici. Non mancano le ricette degli chef con, come ingrediente, un vino. Ad aprire il volume una testimonianza di Antonello Venditti. La Guida sarà in edicola e online dal 12 aprile
“Mia nonna Margherita, la madre di mia madre Wanda, era di Olevano Romano. Tanti ricordi della mia infanzia e giovinezza hanno quindi come scenario questo bellissimo angolo del Lazio – racconta Venditti, parlando del suo legame profondo con il territorio olevanese – I miei genitori comprarono una bella casa al centro del paese, che diventava la base per gran parte delle nostre vacanze estive. Lì, a oltre 550 metri di altitudine, si respirava e si respira quell’aria purissima e frizzantina che ti fa amare la vita”.
‘Cesanese: vino da amare’ inizia il racconto dei ‘borghi del vino’, un percorso nel territorio chiuso tra le montagne della Ciociaria e il Castelli Romani. Serrone e Paliano, Arcinazzo Romano e Acuto, Genazzano e Roiate, fino alle bellezze di Anagni: per ognuno si propongono la storia, le destinazioni imperdibili, le occasioni di svago. Nel volume, realizzato in collaborazione con Arsial, sono 55 i produttori di vino dei quali si raccontano storia, caratteristiche ed etichette, prima di centinaia di consigli su dove mangiare, dove dormire e comprare per immergersi, in ogni spicchio di territorio, in un’esperienza fatta di tipicità.
Non mancano le enoteche e i winebar che si incontrano lungo i percorsi, per arrivare alle ricette proposte dagli chef del territorio e che comprendono un vino nella preparazione oltre che, in abbinamento al piatto, un’etichetta tra quelle presenti in Guida.
Ancora territorio con le decine di artigiani, feste di piazza e prodotti tipici che rendono unico questo angolo di Lazio e di Centro Italia, così come le foto d’epoca che tracciano un ponte tra la contemporaneità e il lavoro in vigna nel corso del Novecento. Ricche di spunti sono anche le testimonianze dei volti noti che aprono il volume: oltre ad Antonello Venditti, il pianista Danilo Rea, lo chef Salvatore Tassa e il produttore vinicolo Giovanni Negri.
“Questo territorio – afferma il direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa nella sua introduzione – è un luogo magico. Non solo perché qui si produce il Cesanese, ma anche perché qui si dipana una ragnatela che mette insieme il vino, i prodotti della terra, la ristorazione identitaria e di qualità, le botteghe del gusto, gli artigiani, le sequenze di decine di borghi incantati che traggono linfa e origine dall’antica storia del Lazio. Lo scopo di questa guida è far crescere attorno al vino una serie di costellazioni del gusto e della vita che possono facilitare la conoscenza di prodotti unici.
Quale è appunto il Cesanese”.
Mario Ciarla, presidente dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, dichiara che “pochi vini hanno saputo immedesimarsi col loro territorio, ispirandone la storia, le tradizioni e gli stili di vita come il nostro Cesanese, che può essere considerato il vero ambasciatore di un’area caratterizzata da forti analogie culturali, che in buona parte derivano proprio dalla coltivazione di questo vitigno autoctono. Il Cesanese, con le sue due varietà Comune e d’Affile, è forse il vitigno a bacca nera più rappresentativo della nostra regione”.
Per Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi “attraversando la natura e le coltivazioni di questa Italia chiusa tra il cuore ciociaro degli Appennini e i Castelli Romani si scorgono i tratti di una nuova consapevolezza, di un punto di svolta di un intero movimento. Terra di vini non ancora abbastanza valorizzati, di un vitigno la cui storia è profonda come quella degli antichi romani che per primi fecero spazio alle vigne, degli imperatori e dei papi che apprezzarono e diedero lustro alla produzione vinicola locale, dei borghi che sanno cosa vuol dire conservare la memoria”.
“C’è ancora strada da percorrere – prosegue Cotarella – ma è stata imboccata quella giusta. Ben venga dunque una Guida che illumina proprio quella strada dando spazio e voce a ognuno degli attori che, non solo tra vigne e cantine, lavora per garantire al Cesanese e al territorio dove nasce una nuova primavera all’insegna della qualità”.
E se per Antonio Borgia, presidente Associazione per la Gestione della Strada del vino Cesanese “raccontare la storia del territorio dove nasce il vino Cesanese è immergersi in una narrazione tra realtà e leggenda, con radici che portano in epoca preromana”, il presidente del Consorzio di tutela del Cesanese del Piglio Docg Antonio Di Cosimo afferma che “il Cesanese oggi rappresenta il vino rosso di punta del Lazio, una delle eccellenze più interessanti del centro Italia con tutte le caratteristiche per affermarsi definitivamente tra i grandi rossi del nostro Paese”. La nuova Guida di Repubblica dedicata al Cesanese sarà disponibile in edicola (12 euro più il prezzo del quotidiano) e online sul sito del quotidiano, in libreria e online su Amazon e Ibs.