RIPARTENZA CON MATTARELLA


(di Massimo De Simoni)
La soluzione del “Mattarella bis” è arrivata al termine di un percorso – non lunghissimo, ma intenso – che ha visto scomposizioni e ricomposizioni di maggioranze e coalizioni intorno a tentativi che purtroppo hanno esposto anche persone con ruoli delicati per la funzionalità dello Stato. La rielezione di Mattarella è un’ottima soluzione che da stabilità e continuità al lavoro che si sta facendo per far ripartire il Paese ed è un segnale positivo anche per la nostra credibilità nei confronti dell’Europa e del resto del mondo.
Fin dall’inizio a destra ha prevalso l’idea di ricercare soluzioni di parte e a tratti si è avuta l’impressione di assistere alla realizzazione di una sorta di “casting” per individuare il personaggio più adatto per il Quirinale.
Si sono percepite nettamente le difficoltà interne che hanno attraversato i cinque stelle da un lato e la Lega dall’altro. In una parte dei cinque stelle c’è stato un ritorno di fiamma per l’esperienza che li portò al governo giallo-verde con un Conte che, pur di sbarrare a Draghi la strada per il Colle, ha assecondato l’ex-alleato Salvini sulla proposta della Belloni; una proposta che non aveva nulla di impresentabile, ma che incarnava l’inopportunità creata dalla funzione che la stessa Belloni svolge alla guida dei servizi segreti.
La Lega ha sofferto per l’ambigua posizione tra il suo ruolo di governo e la necessità di non perdere il contatto con la Meloni che rappresenta una fastidiosa spina nel fianco destro di Salvini; difficoltà leghiste con inevitabili ripercussioni interne, con l’ala moderata della Lega (Giorgetti e i governatori regionali) che manifestano una crescente insofferenza per questa doppiezza politica. Alla stabilità del Quirinale e di Palazzo Chigi farà probabilmente da contrappeso una fase di chiarimenti all’interno di queste forze politiche.
C’è da rilevare con favore che negli due giorni di votazione, prescindendo dalle indicazioni di gruppi e partiti, l’aula dei grandi elettori aveva iniziato a far convergere sempre più consensi su Mattarella, manifestando in questo modo un favore trasversale rispetto alla soluzione che si è poi concretizzata con la rielezione.
Sciolto il nodo del Quirinale, non dobbiamo dimenticare che c’è da ricostruire un rapporto con il paese reale, basato sulla fiducia nelle istituzioni e sulla capacità della politica di trovare soluzioni ai quotidiani problemi delle persone e delle famiglie.

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