Nel 2022 la prima raccolta del mandorleto più grande d’Italia
Il 2022 sarà l’anno della prima raccolta del più esteso mandorleto d’Italia, progetto avviato dalla società agricola Maccarese Spa sul territorio di Fiumicino.
Ad agosto si prevede infatti la prima raccolta della coltura iniziata nel 2019 e che “porterà a diminuire la CO2 per quasi 170 tonnellate”, sottolinea l’azienda dalla sua pagina social. “Continua il nostro lavoro di piantare 220mila mandorli per la produzione di frutta secca: questo è anche il nostro contributo al benessere del pianeta e di chi lo abita”. Dei 120 ettari previsti a coltivazione – si apprende – ne sono stati già messi a dimora 110. I rimanenti 10 saranno messi a coltura in questo mese di gennaio ma non è escluso che ci possa essere un ulteriore supplemento di 40 ettari di mandoricoltura. Le mandorle sono una coltura che negli anni è andata in disuso, tanto che ora l’Italia importa circa 30 mila tonnellate di mandorle sgusciate perché non riesce a coprirne il fabbisogno nazionale. A cavallo tra le due guerre però, il Belpaese era il maggior produttore mondiale di mandorle. Ecco, quindi la scelta della Maccarese Spa di investire in questo frutto in guscio, piantumando 80 ettari di mandorle: L’investimento è supportato da un’attenta analisi di fattibilità. Tra le altre cose, questo frutto in guscio è molto ricercato dai consumatori, sempre più attenti a una sana alimentazione.
Nel 2019 l’azienda agricola, con oltre 3.200 ettari controllata dai Benetton e che ha dunque diversificato puntando su innovazione ed avanguardia la propria attività, accanto alla produzione di latte, ha avviato la coltivazione su primi 40 ettari di mandorleto con sistema di allevamento superintensivo (2.200 piante per ettaro). Dopo i primi test, la coltura più performante, quindi in grado di rispondere meglio ai ritorni di freddo, è stata rappresentata da Avijor, varietà che presenta una fioritura tardiva. Altri 40 ettari sono stati attivati da ottobre 2020, fino ad arrivare agli attiali 110. Tra gli altri obiettivi, anche la realizzazione dell’essiccatoio e di un impianto di trasformazione, in modo da offrire 2.300 quintali l’anno di mandorla già sgusciate. (ANSA).