PNRR ed Enti locali: come rafforzare la qualità della spesa pubblica
Per non perdere l’occasione offerta dalle risorse del Recovery fund di modernizzare il Paese superando definitivamente quei colli di bottiglia che da decenni ne frenano la crescita, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) punta con decisione anche su enti locali e Comuni.
Circa il 35% dei fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza saranno gestiti dagli enti territoriali: Comuni, Città metropolitane, Regioni e altri enti avranno per le mani tra i 66 e i 71 miliardi.
Il 24 novembre scorso è stato raggiunto un accordo tra ANCI e Invitalia con l’obiettivo di condividere soluzioni per realizzare interventi e progetti del Piano di competenza di Comuni e Città metropolitane, migliorare la “capacity building” degli enti e definire programmi di intervento sostenibili, innovativi e rapidi, rafforzando la qualità della spesa pubblica.
I progetti che chiamano in causa gli enti locali nel PNRR: dalla rigenerazione urbana alla qualità di reti, impianti e servizi pubblici
I fondi del PNRR per le ciclovie e per la mobilità sostenibile in città
A metà strada tra il sostegno al turismo e quello alla mobilità sostenibile, ci sono 600 milioni di euro per la realizzazione di circa 570 km di piste ciclabili urbane e metropolitane e di circa 1.250 km di piste ciclabili turistiche.
A questi si aggiungono poi 3,6 miliardi per la realizzazione di 240 km di rete attrezzata per le infrastrutture del trasporto rapido di massa suddivise in: metro (11 km), tram (85 km), filovie (120 km), funivie (15 km).
E infine ci sono 740 milioni per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica in autostrada (7.500 punti) e nei centri urbani (13.755 hub) e 3,64 miliardi per comprare nuovi bus a basse emissioni.
Il PNRR per il risparmio energetico e il ciclo dei rifiuti
Un altro capitolo di interesse è certamente quello che parla al comparto ambiente. Tra gli interventi previsti, vale la pena ricordare anzitutto la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e l’ammodernamento di quelli esistenti, per i quali nel Piano sono stanziati 1 miliardo e 500 milioni di euro ed è prevista anche un’assistenza tecnica a favore di Comuni e Regioni. Altri 6 miliardi, invece, sosterranno interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni.
PNRR: 4,6 miliardi per gli asili nido
Spostandosi invece sul fronte del “sociale”, il PNRR ha stanziato 4,6 miliardi per migliorare l’offerta educativa rivolta alla prima infanzia, tramite la creazione di quasi 265mila nuovi posti negli asili. Una partita importante che mira ad allargare la platea di donne che, grazie ai servizi nido, possono accedere-rientrare nel mondo del lavoro e che prevede un ruolo attivo per i Comuni. I sindaci, infatti, saranno direttamente coinvolti nel progetto visto che accederanno alle procedure selettive e condurranno le fasi della realizzazione e della gestione delle opere.
I fondi ai Comuni per la rigenerazione urbana
Molti anche i progetti di rigenerazione urbana che prevedono una rifunzionalizzazione del patrimonio immobiliare esistente per finalità che vanno dall’edilizia residenziale pubblica ai servizi sociali.
Nel pacchetto di interventi per housing sociale e rigenerazione edilizia, del valore complessivo di oltre 9 miliardi, figurano tre interventi: gli investimenti per ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, il programma per la qualità dell’abitare e i Piani urbani integrati.
Sul fronte dei servizi sociali e del sostegno alle fasce più deboli della popolazione (con interventi sia sui servizi che sulle strutture materiali), sono previsti progetti quali:
- i ”Percorsi di autonomia per persone con disabilità” volti a rinnovare gli spazi domestici in base alle esigenze specifiche dei disabili, trovando nuove aree anche tramite l’assegnazione di proprietà immobiliari confiscate alle organizzazioni criminali;
- “Housing temporaneo e Stazioni di posta” che, con i suoi 450 milioni, aiuterà le persone senza dimora ad accedere a una sistemazione temporanea, in appartamenti per piccoli gruppi o famiglie, offrendo anche servizi integrati volti a promuovere l’autonomia e l’integrazione sociale.
PNRR: riforme e digitalizzazione
Infine, ampio spazio alle riforme e agli investimenti per rendere più efficiente la pubblica amministrazione, inclusa quella locale.
Nell’ambito della riforma della Pubblica amministrazione, è prevista un’azione specifica a supporto delle medie amministrazioni locali, Province e Comuni da 25mila a 250mila abitanti, sulla base del modello per il futuro degli ambienti di lavoro definito dalla Commissione europea e denominato “Bricks, Bytes & Behaviours.
Ampio spazio anche all’assistenza tecnica con la creazione di una squadra di circa 1.000 professionisti in forze alle Regioni, che provvederanno a collocarne l’attività presso le amministrazioni territoriali in cui si concentrano i colli di bottiglia.
Con oltre 10 linee di intervento del PNRR indirizzate ai Comuni, il successo del Piano passa inevitabilmente anche dalla capacità di sindaci e amministrazioni locali di gestire i fondi e per questo risulta vitale un supporto concreto, tangibile dall’Amministrazione centrale.
Dott. Matteo La Torre
Progettista ed Esperto in Fondi UE