25 novembre: giornata contro la violenza sulla donna
25 novembre: giornata contro la violenza sulla donna.
Dr. ssa Alessia Micoli
Psicologa Criminologa
Il 25 novembre è una giornata dedicata a livello internazionale, contro la violenza sulla donna, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato questo giorno invitando le organizzazioni nazionali e le ONG a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza sulla donna.
È stata decisa questa data in onore delle sorelle Mirabal, Patria, Minerva e Maria Teresa, che non volevano piegarsi alla ferocia dell’uomo, ovvero del dittatore Trujllo che uccideva chi si opponeva a lui.
Si parlerà di questo fenomeno nelle scuole, nelle piazze, nelle Fondazioni.
I numeri della violenza sono molto alti, i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subito, nel corso della propria vita, una qualche forma di violenza.
Con il termine violenza si indicano tutte quelle forme di violenza psicologica o fisica, dalle botte, ai ricatti morali, alle minacce, alle umiliazioni, agli atti persecutori, quali lo stalking, lo stupro, al femminicidio.
La violenza ha degli effetti negativi a breve e a lungo termine sulla salute psico- fisica della donna.
E sono molte le donne che giungono all’osservazione di consulenti e periti dell’Autorità Giudiziaria, che trovano la forza di riuscire ad effettuare la denuncia e riescono a rompere il silenzio e trovare la forza di chiedere aiuto, non solo ai Centri anti violenza, ma anche alle Forze dell’Ordine.
In special modo con il Codice Rosso, ovvero con la legge del 19 luglio 2019 n. 69, la presunta vittima ha la possibilità di essere ascoltata con urgenza entro tre giorni, dalla Polizia Giudiziaria investita dal Pubblico Ministero, che ha il ruolo di indagare sulla vicenda.
La vittima viene ascoltata con l’ausilio di uno psicologo esperto designato dal Pubblico Ministero, il quale ha il compito di mettere a proprio agio la donna e stimolarla nel racconto della vicenda, ovvero il fatto- reato.