“IL GUADO IN PASSERELLA” sfilata di eco-moda della stilista botanica Eleonora Riccio

NELLAMBITO DELLA RASSEGNA IDEATA E PROMOSSA

DALLA REGIONE LAZIO

I PARCHI DEL LAZIO, L’ESTATE CONTINUA

#VIVIPARCHIDELAZIO

Per il ciclo SUONI “DIVINI” TRA LE RADICI DELLA NOSTRA REGIONE

La Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile

 
presenta

“IL GUADO IN PASSERELLA”
sfilata di eco-moda della stilista botanica Eleonora Riccio

con Gemma Giovannelli, giornalista RAI

Sabato 31 luglio 2021 alle ore 19

Sorgenti di Santa Susanna – Rivodutri

L’Estate delle Meraviglie della Regione Lazio prosegue con la rassegna di eventi gratuiti per vivere le bellezze dei Parchi del Lazio naturali e non solo.  

Sabato 31 luglio 2021 la Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile e il Comune di Rivodutri ospiteranno presso le Sorgenti di Santa Susanna il secondo appuntamento dell’evento Suoni “DiVini” tra le radici della nostra Regione.

Nell’ambito della manifestazione la Riserva presenterà alle ore 19 “Il guado in passerella”, sfilata di eco-moda. Ne saranno protagonisti gli abiti della stilista botanica Eleonora Riccio, realizzati con i tessuti tinti con il guado della Riserva, antica pianta tintorea, a conclusione di un percorso avviato nel 2020.

Ospite d’eccezione sarà Gemma Giovannelli, giornalista e volto storico della TgrLazio RAI. A testimoniare l’impegno della Riserva ci sarà il Commissario Straordinario Guido Zappavigna.

Nell’arco della giornata sarà proiettato un film documentario del regista Andrea Cherubini che racconta il guado nella Riserva e le fasi di lavorazione del progetto.  

Il progetto “Il guado in passerella”.


Interamente coordinato dalla Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, il progetto “Il guado in passerella” è stato realizzato in collaborazione con il Prof. Albero Lelli, esperto di coltivazione di guado ed estrazione dell’indaco, e con la stilista botanica Eleonora Riccio, dopo varie giornate laboratoriali dedicate alla tintura dei tessuti. In occasione dei laboratori i partecipanti hanno estratto il colore indaco dalla pianta attraverso un processo di macerazione delle foglie, filtraggio del liquido ed ammollo dei tessuti, rigorosamente in fibra naturale.

L’idea nasce con l’obiettivo di parlare di territorio, agricoltura, Made in Italy, favorire le maestranze del posto, dare voce alle tradizioni locali, al passato, cultura, arte, per divulgare la storia delle piante tintorie, dei colori e dei pigmenti che hanno favorito lo sviluppo delle arti e del costume storico.

Il guado veniva usato anticamente per estrarre il pigmento blu. Ve ne era una produzione molto importante fra Marche, Umbria e Lazio. Anche Piero della Francesca, che era figlio di tintori, lo usava nei suoi quadri. Nel tempo è stato sostituito dalla radice di Indigo, che come dice il nome veniva dall’India, ma di recente alcune aziende stanno tornando a coltivarlo.

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