Giovanni Di Giorgi: Road to Tokyo 2020 Nadia Comaneci, la Perfezione!
Olimpiadi di Montreal 1976, le prime trasmesse a colori dalle tv italiane e le prime che conoscono il boicottaggio: 27 paesi africani più la Guyana e l’Iraq non parteciparono in segno di protesta per la presenza della Nuova Zelanda, rea di aver mandato gli All Blacks a giocare in Sudafrica. Nel 1976, mentre in Italia infuriano gli anni di piombo, lo sport internazionale rappresenta uno dei principali terreni di scontro della guerra fredda. L’Unione Sovietica mostra la propria superiorità nelle tante discipline in cui vanta una lunga tradizione d’eccellenza. Il talento senza precedenti che lascia tutti a bocca aperta durante le competizioni di ginnastica artistica alle Olimpiadi canadesi, però, non è sovietico: arriva dalla Romania.
Olimpiadi di Montreal, 18 luglio 1976. Finale parallele asimmetriche
Una ragazzina rumena di 14 anni, Nadia Comaneci, quasi una bambina con i suoi 35 kg di peso distribuiti in 153 cm di altezza, esegue l’esercizio volteggiando come una libellula, senza la minima sbavatura o esitazione.
Al termine dell’esibizione i giudici le attribuirono per la prima volta nella storia il punteggio di 10, il massimo assoluto: la perfezione!
Perfino i computer andarono in tilt: erano programmati per arrivare al massimo fino a 9,99 e non c’era modo di inserire il 10. Si dovette aggirare l’ostacolo inserendo il voto “1” e moltiplicarlo per dieci volte.
Nadia aveva già fatto la storia, ma la gara era appena iniziata.
Durante le stesse Olimpiadi Nadia ottenne altre sei volte il voto perfetto e vinse 3 ori (all-around, trave e parallele), 1 argento (gara a squadre), e 1 bronzo (corpo libero).
Dal quel momento però la vita della ginnasta, il cui nome ancora oggi oltre alla gloria sportiva evoca un’esistenza travagliata, non sarà più la stessa, perché diventerà una pedina nelle mani del regime di Ceausescu.
Nadia si ritirò dalle competizioni a 22 anni. Nel 1989, dopo il crollo del Muro di Berlino, fuggì a Vienna e si presentò all’ambasciata americana alla quale chiese asilo politico.
Libro consigliato:
Di Giovanni di Giorgi
Direttore editoriale della casa editrice Lab DFG