COVID. COLDIRETTI LAZIO: ZOOTECNIA A RISCHIO CON RINCARI MATERIE PRIME

(DIRE) Roma, 25 mag. – Coldiretti lancia l’allarme sui rincari
delle materie prime e chiede una immediata convocazione al
Ministero delle Politiche Agricole del tavolo sul latte per
affrontare una emergenza diventata insostenibile.
“A causa dell’emergenza Covid si registrano rincari inaccettabili
per le materie prime necessarie all’alimentazione degli animali,
che mettono a rischio la zootecnia. In calo i compensi per il
latte riconosciuti agli allevatori. Mai così bassi negli ultimi
anni”, dichiara il presidente di Coldiretti Lazio, David
Granieri.
Tra i prodotti destinati all’alimentazione degli animali, le cui
quotazioni sono sbalzate ai massimi storici, troviamo il mais che
registra il maggior incremento del decennio. Invariata, invece,
la soia che ha raggiunto il picco da quasi sette anni.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti, per i contratti
future nei listini del Chicago Bord of Trade (CBOT), il punto di
riferimento internazionale per il mercato future i delle materie
prime agricole.
“Il rischio è quello di non riuscire a garantire razioni adeguate
agli animali- aggiunge Granieri- soprattutto davanti ad alcune
proposte di riduzione dei prezzi riconosciuti alla stalla per il
latte, che mettono in pericolo la sopravvivenza della Fattoria
Italia”.
Una situazione che rischia di compromettere seriamente il futuro
dell’allevamento italiano. Un settore, quello della zootecnia,
che solo nel Lazio offre lavoro ad oltre 20 mila persone.
“E’ indispensabile garantire la sostenibilità finanziaria alle
stalle- conclude Granieri- con la responsabilità dell’intera
filiera, per non perdere capacità produttiva in un Paese come
l’Italia, che è fortemente deficitario per i prodotti zootecnici.
Serve un piano di potenziamento e di stoccaggio per le principali
commodities, dalla soia al mais fino all’atteso piano proteine
nazionale, per l’alimentazione degli animali in allevamento, che
consenta di recuperare competitività al Paese rispetto ai
concorrenti stranieri”.

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