Veneto, mare: Modificata la procedura in amministrativa del controllo dei molluschi bivalvi vivi
E’ stata approvata la delibera con cui si modifica la procedura amministrativa di controllo dei molluschi bivalvi vivi, destinati al commercio e all’alimentazione. “Se fino a ieri – ha spiegato l’assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari – venivano effettuati controlli ‘a tappeto’ sugli allevamenti di molluschi da parte dei Servizi Veterinari delle Ulss venete e dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, da oggi si cambia totalmente registro semplificando notevolmente la procedura, che prevede, sempre nel rispetto della sicurezza, di effettuare i controlli sanitari su un campione di un allevamento per “ambito omogeneo” individuato”. Il nuovo procedimento amministrativo prevede, infatti, la realizzazione di ambiti di laguna e mare dal Friuli al Veneto (18 a Rovigo, 8 a Venezia e 10 in Friuli), in cui sarà poi l’Ulss di riferimento a individuare quale allevamento, in un dato ambito, è più a rischio di tossicità e quindi candidato per prelevare un campione. L’innovazione procedurale ha come scopo principale quello di conciliare l’esigenza di una maggiore velocità dei controlli sanitari e la loro efficacia, considerata la capacità operativa dei laboratori di analisi dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. “In questo modo – ha aggiunto Corazzari – si tutelano tutti i portatori di interesse coinvolti nella nuova procedura”.
Il Veneto è una delle regioni italiane in cui è più diffusa la raccolta e la commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi. Il mondo della pesca, in Veneto, conta oltre 3000 imprese con oltre 7000 dipendenti, dove circa 1700 sono ubicate nell’area del Polesine e circa 700 nell’area clodiense. In Veneto si stima un fatturato annuo di circa 98 milioni di euro. (ANSA).