Spreco alimentare: Cia, Italia migliora in pandemia
(AGI) – Roma, 5 feb. – La pandemia ha ridotto lo spreco
alimentare in Italia di quasi il 12% nel 2020. Merito della
maggiore consapevolezza del valore del cibo, cosi’ come delle
buone pratiche indotte dal lockdown alla vita domestica. Ora
bisogna capitalizzare i risultati raggiunti e puntare verso gli
obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, grazie anche
agli input del Green Deal Ue. Cosi’ Cia-Agricoltori Italiani, in
occasione dell’8 Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare.
Il report di Waste Watcher International
Observatory on Food and Sustainability infatti, evidenzia come,
pur calando in maniera consistente, il cibo buttato ogni anno e’
ancora troppo: nel nostro Paese si tratta di 5,2 milioni di
tonnellate di alimenti finiti nella spazzatura, per un valore di
circa 10 miliardi. Per questo, secondo Cia, sono quanto mai
necessarie le indicazioni che arrivano dalla strategia “Farm to
Fork”, pietra angolare del Green Deal europeo, che prevede un
sistema alimentare sostenibile per garantire la sicurezza e
l’accesso a tutti a cibi sani e sicuri e che, entro il 2030,
verra’ arricchita con “obiettivi legalmente vincolanti per
ridurre lo spreco alimentare in Ue”.
In questo senso, tanto fanno e possono fare ancora le imprese
agricole, che da sempre lavorano per il riciclo e il riutilizzo
degli scarti agricoli, in un’ottica di economia circolare. Un
impegno che puo’ crescere sempre di piu’ con le risorse del
Recovery Fund messe in campo dall’Europa per la transizione
verde e digitale.
Per Cia, infine, e’ fondamentale riconquistare efficienza
nell’utilizzo delle risorse e dare sempre piu’ impulso alla
legge nazionale anti-spreco 166/2016, sostenendo tutte le
iniziative pubbliche e private per il recupero e la donazione
dei prodotti alimentari invenduti, tanto piu’ che oggi il 66%
degli italiani e’ sempre piu’ cosciente della connessione tra
spreco alimentare, salute dell’uomo e dell’ambiente.