LAZIO. FDI CHIEDE BLOCCO LAVORO COMMISSIONI: ILLEGITTIME, VANNO RINNOVATE LA POSIZIONE ESPLICITA DEL CAPOGRUPPO GHERA DURANTE SEDUTA DELLA LAVORO
(DIRE) Roma, 5 feb. – Le commissioni del Consiglio regionale del
Lazio devono bloccare i loro lavori perche’ illegittime fino a
quando non saranno rinnovate. Il gruppo di Fratelli d’Italia alla
Pisana ha comunicato ufficialmente la sua posizione attraverso le
parole del suo presidente, Fabrizio Ghera, nel corso di una
seduta della commissione Lavoro, Formazione, Politiche giovanili,
Pari Opportunita’, Istruzione e diritto allo studio, presieduta
dalla dem Eleonora Mattia, in cui e’ in discussione la proposta
di legge “Norme per promuovere l’ugualglianza e per prevenire e
contrastare le discriminazioni determinate dell’orientamento
sessuale o dell’identita’ di genere”.
Il partito di Giorgia Meloni contesta il fatto che siano
scaduti da almeno due mesi i termini (due anni e mezzo) entro i
quali gli organici delle commissioni andrebbero rinnovati e
intende mantenere questa posizione in tutte le sedute delle altre
commissioni. Il centrodestra nel suo complesso finora non ha
condiviso esplicitamente questo punto di vista, anche se proprio
ieri i capogruppo delle varie componenti (FdI, Lega, FI ed Epi)
hanno mandato una nota al presidente del Consiglio, Mauro
Buschini, chiedendo il rinvio del termine della presentazione
degli emendamenti delle proposte di legge calendarizzate,
segnalando che la commissione Lavoro aveva fissato la data dell’8
febbraio come dead line per il deposito dei documenti relativi al
Testo Unificato contro l’omofobia.
Del rinnovo delle commissioni si parla da tempo nei corridoi
della Pisana e certamente l’attuale assetto e’ basato su
equilibri politici non piu’ attuali. Infatti, la composizione e
le presidenze risalgono alla primavera del 2018, quando Nicola
Zingaretti non poteva contare su una solida maggioranza in Aula,
dove invece regnava la cosiddetta ‘anatra zoppa’ (sostanzialmente
un governo di minoranza).
I passaggi dell’ex Lega, Enrico Cavallari,
in Italia Viva e dell’ex M5S, Marco Cacciatore, in Europa Verde
hanno cambiato lo scacchiere, assegnando al centrosinistra una
maggioranza numerica di 27 consiglieri che, ancorche’ risicata,
ha comunque invertito l’inferiorita’ di tre anni fa. A questo poi
bisogna aggiungere un rapporto con i 5 Stelle nettamente piu’
dialogante da parte del centrosinistra rispetto al post elezioni
regionali 2018.
In questo contesto il centrodestra, anche per marcare, una
netta distanza con l’opposizione grillina, avrebbe comunicato al
presidente Buschini l’intenzione di rinunciare alle presidenze di
tutte le commissioni, eccetto quelle che spettano di diritto alle
opposizioni, vale a dire la commissione Pluralismo e Vigilanza
sull’Informazione (attualmente presieduta dall’ex 5S, Davide
Barillari) e il Comitato regionale di controllo contabile (per
ora appannaggio dell’esponente di FdI, Giancarlo Righini). Poi
c’e’ la strana situazione legata al comitato di monitoraggio
sulle leggi. Sulla presidenza di quest’ultimo organo, il
regolamento prevede un’alternanza ogni due anni e mezzo tra
maggioranza e opposizione. Al momento a guidarlo e’ Enrico
Cavallari, che venne eletto quando era ancora consigliere della
Lega ma da circa un anno e’ entrato in maggioranza.
Quindi, attualmente sono tre le commissioni da cui il
centrodestra dovrebbe uscire: la Sanita’ (presieduta dal forzista
Pino Simeone), la Cultura (guidata dal leghista Pasquale
Ciacciarelli) e quella sulla Tutela del Territorio, Emergenze e
Grandi rischi (la presidenza e’ in capo all’FdI con Sergio
Pirozzi).
La ‘liberazione’ di queste presidenze ha
aperto la partita che il presidente Buschini dovra’ risolvere,
tenendo conto anche delle inevitabili richieste che arriveranno
da alcuni consiglieri di maggioranza e anche dal M5S, che non
intenderebbe mantenere le 4 presidenze totali accumulate dal 2018
a oggi prima che Barillari e Cacciatore uscissero dal Movimento
(le altre sono quella di Valerio Novelli ad Agricoltura e
Ambiente e di Roberta Lombardi nella commissione speciale sui
piani di zona).
Mercoledi’ prossimo, al termine del Consiglio, dovrebbe
svolgersi una conferenza dei capigruppo all’interno della quale
ciascun presidente dovrebbe avanzare le proprie proposte.